La Polizia Federale ha formulato quello che dovrebbe essere l’asse principale del processo di Jair Bolsonaro presso la STF. “Bolsonaro ha pianificato, agito e controllato un colpo di stato diretto ed efficace”, si legge nel rapporto della Polizia Federale, la cui riservatezza è stata rimossa oggi. Salvo grandi sorprese, questa dovrebbe essere la linea centrale della denuncia che presenterà la Procura Generale della Repubblica, sulla base delle indagini della Polizia Federale.
Poiché è noto che il processo di Bolsonaro si svolgerà presso il Primo Collegio della Corte – in cui la figura principale è il Ministro Alexandre de Moraes –, lo scenario politico più probabile è quello in cui Bolsonaro sarà condannato e rimarrà ineleggibile.
Le conseguenze politiche già visibili sono ampie e complesse. La STF giudica e condanna, come è previsto dalla legge, ma è difficile recuperare la legittimità perduta a causa dell’azione politica – e dovrà affrontare la discussione giuridica sul ruolo di vittima, investigatore e giudice di Alexandre de Moraes. È improbabile che il rapporto del governo con i militari superi il livello di reciproca sfiducia, nonostante le apparenze di normalità, soprattutto con il sistema pensionistico militare in prima linea.
La regolamentazione dei social network difficilmente sfuggirà all’impatto di tutto questo, soprattutto se proviene solo dalla STF, in quella che sarà intesa come una provocazione alla Legislatura. Infine, l’ineleggibile Bolsonaro accelera il dibattito su chi assumerà la sua eredità elettorale, costringendo i nomi validi della destra a trovare un equilibrio tra la ricerca del centro e, allo stesso tempo, la subordinazione al mito secondo cui ora è un candidato al martirio.
E siamo solo all’inizio di tutto questo.