Il presidente Lula sta attualmente approvando ulteriori aiuti agli Stati per pagare il loro debito nei confronti dell’Unione, che è vicino a 800 miliardi di R$.
Questo aiuto è il settimo aiuto agli Stati negli ultimi vent’anni, il che, di per sé, porterebbe a pensare che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato.
A quanto pare ora possiamo pensare ad un ottavo aiuto agli Stati, poiché, lungi dall’essere risolto, il problema è stato portato avanti.
E come? Non si conoscono al momento i dettagli della sanzione presidenziale degli aiuti agli Stati approvata dal Congresso, ma si sa che verranno preservati gli aspetti essenziali, ovvero la riduzione dei tassi di interesse, la proroga delle scadenze e l’utilizzo dei beni statali – le imprese, ad esempio – per ridurre il debito.
Tutto ciò sembra molto positivo, soprattutto per Goiás, Rio de Janeiro, Rio Grande do Sul e Minas Gerais, che detengono il 90% del debito con l’Unione.
Allora qual è il problema? Nell’ultima tornata di aiuti agli Stati, questi ultimi hanno ottenuto un incentivo a utilizzare il loro surplus finanziario per la spesa primaria.
L’attuale pacchetto di aiuti condiziona lo sconto sugli interessi sul debito pubblico alle spese in settori specifici.
Un altro effetto notato dagli esperti è che la situazione finanziaria degli stati migliora, ma quella del governo centrale peggiora.
In altre parole, nel momento in cui lo scenario fiscale è più preoccupante, si aggiunge maggiore dinamica al debito pubblico.
Perché, alla fine, sarà sempre l’Erario a pagare ciò che resta da pagare. Leggi: il contribuente.