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Vogliamo convincere gli Stati ad adottare un approccio più severo alla migrazione, afferma Petr Fiala in vista del vertice UE

Secondo il primo ministro ceco Petr Fiala, l’Unione europea non può affrontare da sola il problema dell’immigrazione clandestina. Per questo motivo deve cooperare con i Paesi terzi.

La Repubblica Ceca, insieme a molti altri Paesi, vuole convincere gli altri Stati membri a prendere una posizione più forte sulla questione al vertice UE di Bruxelles, che inizierà giovedì. Lo ha dichiarato mercoledì prima di partire per Bruxelles, come riferisce il corrispondente praghese della TASR.

Secondo Fialu, la Repubblica Ceca ritiene che le attuali azioni dell’UE nel campo dell’immigrazione clandestina non siano sufficienti e che sia necessario agire in modo più rapido e deciso. Per questo motivo, a margine del vertice, incontrerà i leader dei Paesi che la pensano allo stesso modo. Questo incontro di coordinamento si terrà giovedì, ha dichiarato, con la partecipazione dei leader di Danimarca, Paesi Bassi, Austria e Polonia. Fiala ha detto che è possibile che altri Paesi si uniscano al vertice.

“Vogliamo fare pressione e convincere gli altri Paesi ad agire in modo più deciso e rapido in materia di migrazione, a migliorare la politica di rimpatrio e i processi di espulsione, a cooperare maggiormente con i Paesi terzi e a risolvere il problema della migrazione illegale prima che queste persone arrivino nel territorio dell’UE, perché a quel punto è troppo tardi”, ha spiegato il primo ministro ceco.

L’esempio dell’accordo Italia-Albania come una delle soluzioni, ha detto, è quello giusto ed è necessario verificare come funzionerà. “È importante che abbia successo perché così potremmo lavorare in modo simile con i Paesi terzi”, ha aggiunto, aggiungendo che in questo modo si raggiungerebbe uno degli obiettivi: affrontare la migrazione illegale alle frontiere dell’UE. Tuttavia, l’Albania ha concluso questo accordo solo con l’Italia. Fialu ha detto che soluzioni simili dovrebbero essere negoziate con altri Paesi, ad esempio in Africa.

“L’UE da sola non può occuparsi di questo problema, dobbiamo cooperare con i Paesi terzi, ma l’UE deve avere più coraggio nel compiere passi più chiari”, ha aggiunto il primo ministro ceco. La questione della migrazione illegale è ora una questione di sicurezza interna dell’UE e anche di coesione, ha affermato. Affrontare i controlli alle frontiere interne di Schengen è, a suo dire, contrario allo spirito dell’UE e a ciò che i cittadini apprezzano di più dell’UE, ovvero la libera circolazione. L’ha definito inaccettabile.

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Luca

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