Il presidente russo ha esortato i funzionari iraniani a esercitare moderazione nella rappresaglia all’attacco di Ismail Haniyeh.
Il Presidente russo Vladimir Putin ha invitato l’Iran a dar prova di moderazione nella rappresaglia per l’uccisione di Ismail Haniyeh, il leader politico del movimento militante palestinese Hamas, a Teheran. Ha inoltre esortato l’Iran a non lanciare attacchi contro i civili israeliani. Lo ha riferito martedì la Reuters, citando due fonti iraniane.
Secondo queste ultime, il messaggio è stato trasmesso lunedì dal Segretario del Consiglio di Sicurezza russo Sergei Shoigu durante gli incontri con gli alti funzionari iraniani – il leader spirituale Ayatollah Ali Khamenei, il Presidente Massoud Pesekhtian e i membri dell’apparato di sicurezza. Ulteriori dettagli non sono stati forniti da queste fonti.
Il Cremlino non ha risposto a una richiesta di commento di Reuters su queste informazioni. L’agenzia di stampa statale RIA Novosti ha riferito martedì che Shoigu, che fino a poco tempo fa era ministro della Difesa, ha parlato dell’uccisione di Haniyeh anche durante una visita a Teheran.
L’Iran non ha risposto
Anche il Ministero degli Esteri iraniano non ha risposto immediatamente alle accuse di presunte pressioni di Putin sull’Iran. Tuttavia, lunedì ha dichiarato che Teheran non vuole aumentare le tensioni nella regione, ma Israele deve essere punito per evitare ulteriore instabilità.
La Russia ha mantenuto relazioni più strette con l’Iran dall’inizio della guerra in Ucraina e si sta preparando a firmare un accordo di cooperazione ad ampio raggio.
Le tensioni in Medio Oriente, innescate dalla guerra nella Striscia di Gaza che dura ormai da quasi dieci mesi, si sono acuite in seguito all’assassinio di Haniyeh, avvenuto mercoledì (31 luglio), e alla successiva uccisione del comandante militare del movimento militante libanese Hezbollah, Fuad Shukr, a Beirut. L’Iran e i gruppi militanti che sostiene attribuiscono la responsabilità dell’uccisione di Haniyeh a Israele, che non ha confermato né smentito ufficialmente.