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Viene sancita la legge che vieta i cellulari nelle scuole pubbliche e private di SP


I dispositivi non possono essere utilizzati durante la permanenza degli studenti presso l’istituto, comprese le pause tra le lezioni, la ricreazione e qualsiasi attività extrascolastica.

Marcelo S. CamargoTarcisio de Freitas
Alcuni stati hanno leggi del 2007 o del 2008 che vietano l’attrezzatura nelle aule

Il governatore Tarcisio de Freitas (I repubblicani) hanno approvato venerdì 6 il disegno di legge che vieta i cellulari nelle scuole pubbliche e private di San Paolo. San Paolo è il primo Stato del Paese ad avere una legislazione attuale al riguardo, che ne impedisce l’uso anche durante le pause. Il provvedimento tiene conto delle ricerche effettuate negli ultimi anni sui danni degli schermi per bambini e adolescenti. Il progetto, firmato dal deputato Marina Helou (Rete), vieta l’uso dei dispositivi in ​​tutta l’istruzione di base, per tutte le età. I telefoni cellulari non possono essere utilizzati mentre gli studenti sono a scuola, comprese le pause tra le lezioni, la ricreazione e qualsiasi attività extrascolastica.

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Negli ultimi mesi nel Paese si è rafforzato il consenso sui rischi per l’apprendimento e lo sviluppo di bambini e adolescenti causati dai telefoni cellulari. A livello nazionale, un disegno di legge in tal senso è stato approvato dalla Commissione Istruzione e inviato alla Commissione Costituzione, Giustizia e Cittadinanza (CCJ) in ottobre. Dopodiché verrà valutato dal Senato. Una legge nazionale non farebbe altro che dare più peso alla norma statale; i due progetti sono simili e non c’è conflitto.

Alcuni stati hanno leggi del 2007 o del 2008 che vietano l’uso di attrezzature nelle aule, ma molte sono rimaste lettera morta a causa della difficoltà di attuazione e della mancanza di basi all’epoca. Paesi come Finlandia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Stati Uniti hanno recentemente approvato politiche che vietano o limitano i dispositivi, anche sulla base di nuove ricerche post-pandemia.

Una delle prove più recenti proviene da un rapporto dello scorso anno dell’UNESCO, un organismo delle Nazioni Unite, che ha compilato studi che collegano l’uso del telefono cellulare e i risultati scolastici in 14 paesi. La conclusione è stata che gli effetti sono negativi, con un impatto soprattutto sulla memoria e sulla comprensione.

Altre ricerche mostrano che possono essere necessari fino a 20 minuti agli studenti per riconcentrarsi su ciò che stavano imparando dopo aver utilizzato il cellulare per attività non accademiche. Anche il dispositivo spento o utilizzato da un collega, dicono gli studi, può portare a problemi di apprendimento.

Da un sondaggio condotto da Datafolha risulta che il 62% della popolazione è favorevole al divieto dei cellulari nelle scuole, una percentuale simile tra gli elettori del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) e Jair Bolsonaro (PL). Anche i movimenti della società civile, come Desconecta, hanno guadagnato forza quest’anno in centinaia di scuole in tutto il paese, chiedendo il divieto.

*Con informazioni fornite da Estadão Conteúdo
Pubblicato da Fernando Dias





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Luca

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