Papa Francesco ha intensificato questo giovedì (9) la sua recente critica alla campagna militare israeliana nella Striscia di Gaza, classificando la situazione umanitaria nel territorio palestinese come “molto grave e vergognosa”.
In un discorso annuale ai diplomatici, pronunciato a suo nome da un assistente, Francesco sembra aver fatto riferimento alle morti causate dal freddo inverno a Gaza, dove non c’è quasi elettricità.
“Non possiamo accettare in alcun modo il bombardamento dei civili”, esclamava nel testo.
“Non possiamo accettare che i bambini muoiano congelati perché gli ospedali sono stati distrutti o la rete elettrica di un paese è stata colpita”.
Il pontefice, 88 anni, che era presente al discorso ma ha chiesto a un assistente di leggerlo mentre si stava riprendendo da un raffreddore, ha condannato anche l’antisemitismo, ha chiesto la fine della guerra in Ucraina e degli altri conflitti nel mondo e ha espresso preoccupazione per il cambiamento climatico.
I commenti facevano parte di un discorso agli inviati accreditati dal Vaticano provenienti da circa 184 paesi, che a volte viene chiamato il discorso del Papa sullo “stato del mondo”. All’evento era presente anche l’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede.
Francesco, leader della Chiesa cattolica romana con 1,4 miliardi di membri in tutto il mondo, è generalmente attento a prendere posizione nei conflitti.
Ma recentemente è stato più esplicito riguardo alla campagna militare di Israele contro il gruppo militante palestinese Hamas e ha suggerito che la comunità globale dovrebbe studiare se l’offensiva costituisce un genocidio del popolo palestinese.
Un ministro del governo israeliano ha denunciato pubblicamente il pontefice a dicembre per questo suggerimento.
Nel testo il Papa condanna l’antisemitismo e definisce la crescita dei gruppi antisemiti “fonte di profonda preoccupazione”.