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USA e UE criticano la decisione di Israele di revocare lo status diplomatico agli inviati norvegesi

Giovedì gli Stati Uniti hanno criticato Israele per aver revocato lo status diplomatico a otto inviati norvegesi presso l’Autorità Palestinese. Anche il capo diplomatico dell’UE Josep Borrell ha condannato la mossa del governo israeliano. Ne dà notizia TASR, secondo un rapporto dell’AFP.

“La Norvegia svolge da tempo un ruolo produttivo quando si tratta di lavorare con il governo israeliano e l’Autorità palestinese”, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller, aggiungendo che le mosse per impedire alla Norvegia di svolgere questo ruolo non sono particolarmente utili.

Miller ha sottolineato che la Norvegia ha ospitato i negoziati segreti israelo-palestinesi nel 1993 che hanno portato alla firma dei cosiddetti “accordi di Oslo”, notando che sono stati firmati di fronte alla Casa Bianca.

“Condanno fermamente questa decisione ingiustificata, che contraddice lo spirito degli accordi di Oslo e interrompe in modo sproporzionato le normali relazioni e la cooperazione con l’Autorità Palestinese”, ha dichiarato Borrell in una dichiarazione, aggiungendo di aver espresso solidarietà alla Norvegia a nome dell’UE in una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide giovedì.

Norvegia: il governo valuta ulteriori misure

Secondo Borrell, non si tratta di una questione bilaterale tra Israele e Norvegia. È una questione che interessa tutti coloro che cercano la pace e la stabilità in Medio Oriente.

In risposta alla mossa di Israele, Eide ha convocato l’inviato israeliano in Norvegia per protestare contro la decisione. Ha detto di aver chiesto al rappresentante una spiegazione durante l’incontro, che secondo lui “non è stata in grado di fornire sul posto”.

Il ministro norvegese ha anche annunciato che il governo sta valutando ulteriori misure. Ha inoltre affermato che il suo Paese è e sarà sempre amico di Israele e del suo popolo, ma allo stesso tempo critica chiaramente l’occupazione del territorio palestinese e la guerra nella Striscia di Gaza e i suoi effetti sulla popolazione civile.

La Norvegia ha riconosciuto ufficialmente la Palestina come Stato a maggio. Gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere a favore di uno Stato palestinese, ma che deve essere istituito attraverso negoziati con Israele, come riporta l’AFP.

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