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Una compagnia di trasporti del Mato Grosso riesce a cancellare una multa federale di oltre 74 milioni di R$


Una compagnia di trasporti del Mato Grosso è riuscita a cancellare più di 74 milioni di R$ di multe imposte dal Federal Revenue Service. L’estinzione dell’imputazione è stata decisa dal Consiglio amministrativo di ricorso tributario (Carf), collegato al Ministero delle finanze, che analizza e giudica le controversie che coinvolgono questioni fiscali a livello amministrativo. La decisione dell’organismo, presa all’unanimità, è la prima nel Paese e costituisce un importante precedente per le aziende del settore che soffrono di problemi legati alla riscossione di PIS e Cofins.

Gli avvocati Thiago Dayan e Mario Castilho, responsabili della difesa della società, hanno spiegato che nel caso della società di trasporti, l’accertamento è stato effettuato perché l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che la società non avesse rispettato due requisiti legali, cosa che la commissione giuridica ha contestato e il Carf obbedì. “Nell’applicazione della sanzione, l’Agenzia ha preteso che l’azienda includesse nella lettera di vettura l’indicazione della sospensione del pagamento delle due imposte, oltre ad allegare una dichiarazione espressa delle società destinatarie dei servizi di essere prevalentemente esportatrici, compreso il numero ADE e che hanno goduto del beneficio della sospensione dell’imposta”.

In questo caso, la multa e la multa, per importi superiori a 74 milioni di R$, si basavano su operazioni di trasporto effettuate tra gennaio 2019 e dicembre 2020. “Purtroppo questo tipo di multa è comune e, come confermato da Carf nel giudicare il nostro ricorso , errato, poiché l’azienda rispetta rigorosamente la legislazione”, ha sottolineato Dayan.

Nel presentare ricorso, Mario Castilho ha spiegato che questi due obblighi asseritamente violati dal vettore non gli venivano applicati. La tesi è stata accolta dalla consigliera Joana Maria de Oliveira Guimarães, relatrice del processo. “In pratica, ha deciso che la sospensione della riscossione di Pis e Cofins sui noli appaltati per le aziende che prevalentemente esportano e sono autorizzate dall’Agenzia delle Entrate è valida e che non è necessario che l’informazione relativa a tale sospensione sia negli archivi documenti di trasporto del vettore”, ha sottolineato il giurista.

Nel suo voto, Joana ha ricordato che la legge 10.865/2004, che tratta della riscossione delle imposte, chiarisce che l’obbligo di indicare la sospensione nella fattura di vendita di materie prime, prodotti intermedi e materiali di imballaggio, non dice nulla sulla conoscenza dei trasporto. “L’operazione posta in essere dalla ricorrente è senza dubbio quella descritta nella sezione II, che riguarda il trasporto di prodotti destinati all’esportazione da parte della persona giuridica che prevalentemente esporta. Questo fatto non solo è dimostrato, ma non è nemmeno smentito dall’ispezione”, ha sottolineato il consigliere.

Il voto di Joana è stato seguito all’unanimità dagli altri consiglieri che hanno analizzato il caso, garantendo così il totale annullamento dell’accertamento e dell’applicazione delle sanzioni. “È una vittoria molto importante, unica in Brasile, che può dare certezza giuridica a molte aziende del settore dei trasporti che oggi rispettano la legge e subiscono queste multe”, ha concluso Thiago Dayan.



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