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Un western contro il disincanto di Gerard Vilardaga | Letteratura


Ho letto un racconto di Gerard Vilardaga nel 2018, quando lo presentò nel secondo numero della rivista Branca che all’epoca veniva curato insieme alla scrittrice Irene Pujadas e Irene Selvaggi. Era un racconto anonimo sul rapporto di un uomo con la nonna nella fase di declino fisico e cognitivo che è inevitabile quando si invecchia. L’abbiamo scelto perché emanava una tenerezza cruda: la nonna che nasconde i pannolini, le cure del giovane per lei, la strana intimità tra una nonna e un nipote, quasi incestuosa senza esserlo realmente. Ora ho scoperto che la storia è stata migliorata e modificata La talpera. Un western di vulnerabilità, Il secondo libro di narrativa di Vilardaga, pubblicato 14 anni dopo il primo.

Il western di Vilardaga salta da un punto all’altro della vita dell’autore e narratore protagonista. Sotto forma di diario senza cronologia lineare, il libro raccoglie brevi episodi in prima persona della vita personale e soprattutto professionale dell’autore. Non appena condividerà un appartamento e andrà all’università, diventerà padre. Il diario ripercorre l’arco della prima età adulta, dall’entusiasmo giovanile al disincanto della mezza età e alla conseguente caduta dell’idealismo. Vediamo un ragazzo che vuole combattere contro l’ingiustizia del mondo e un uomo che cerca almeno di impedire al mondo di distruggerlo. A un certo momento, la cura degli altri irrompe nella sua sfera privata: ha una moglie da accudire, e un figlio, e la semplicità con cui spiega questa fase del prendersi cura anche di chi ama di più è straziante, la rovescio della medaglia della giornata lavorativa.

Vilardaga sa farci ridere con le storie più banali, qualcuno direbbe che sono troppo sordide per essere letterarie, aneddoti che non sorprenderanno la gente del sindacato degli assistenti sociali ma tutti noi. Nonne dementi che vivono sole, madri di sette figli che vivono con la pensione della nonna, parenti lontani che vogliono mettere mano al portafoglio di parenti vulnerabili, alcolizzati con sindrome d’astinenza che vanno armati e adolescenti marocchini sfogliano le pagine che non hanno rispetto per lui e metterlo alla prova. È uno scenario spietato, addolcito solo dallo sguardo di qualcuno che cerca di combatterlo. Il compito di lui e dei suoi colleghi finisce per essere la gestione della beneficenza giusta e necessaria per non spaventare troppo il grasso dei contribuenti, per fare da cuscinetto tra la maggioranza delle persone e la miseria di tante altre persone che circondano L’autore si è avvicinato a questo settore perché sperava di cambiare il mondo, e il suo western è una radiografia del viaggio verso gli inferni della realtà e della lotta per non cadere dall’altra parte della scala, per non diventare reazionario e mantenere una certa speranza, che è la sfida più grande della crescita.

Nato a Berga nel 1977, Vilardaga ha un profilo poliedrico: è soprattutto un poeta, e lo dimostra nelle immagini della prosa che trascorre, a volte luminosa e a volte più umile. L’autore, oltre ad essere un fotografo, ha diretto opere teatrali come L’assistenteanche in relazione alla sua vita professionale e al modo in cui la trasforma. In questo senso, il più interessante di La talpera sono riflessioni sulla propria virilità e su quella degli altri, e sul ruolo che ci si aspetta da lui, un uomo che svolge un lavoro femminilizzato finché le circostanze non gli impongono di imporsi con autorità e violenza, sempre sotto lo stesso titolo di chi deve essere al comando servizio degli indifesi. Si spiega per l’uomo che è e dovrebbe essere, senza stravaganze, senza rancori né prediche. Se continui a scrivere, la voce narrante di La talpera potrebbe crescere fino a emanciparsi dal carattere del suo autore.

Copertina di 'La talpera. Un western di vulnerabilità' di Gerard Vilardaga.

La talpera. Un western di vulnerabilità

Gerardo Vilardaga
L’ago d’oro. 193 pagine 19 euro



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Luca

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Salve, mi chiamo Luca e sono l'autore di questo sito con utili consigli di cucina. Sono sempre stato affascinato dalla cucina e dagli esperimenti culinari. Grazie a molti anni di pratica e all'apprendimento di diverse tecniche culinarie, ho acquisito molta esperienza nel cucinare diversi piatti.