Un uomo e una donna arrestati ad Alicante per incitamento alla jihad attraverso i social network | Spagna
La polizia ha arrestato un uomo e una donna convertiti all’Islam ad Alicante per incitamento alla jihad attraverso i social network. La detenuta, di origine messicana, aveva vissuto una profonda radicalizzazione che l’aveva portata a difendere i postulati più estremisti del jihadismo e a sostenere la commissione di attentati terroristici. Entrambi gli arrestati sono stati incarcerati per ordine del capo del Tribunale investigativo centrale numero 1 del Tribunale nazionale, Francisco de Jorge.
I due detenuti diffondevano messaggi del jihadismo più radicale attraverso i social network e si nascondevano dietro diversi profili. “Hanno sostenuto attacchi terroristici e hanno consumato e diffuso la propaganda del gruppo terroristico Stato Islamico (ISIS). Inoltre, hanno glorificato i combattenti mujaheddin e pubblicizzato le loro azioni più violente”, ha spiegato giovedì in un comunicato la polizia.
Gli arrestati, circa 50 anni, vivevano nella stessa casa ad Alicante, secondo fonti vicine alle indagini. Uscivano raramente di casa e non avevano molta vita sociale. Ha fatto alcuni lavoretti. «La donna aveva un’appartenenza profonda, era molto influenzata», sottolineano queste fonti, che sottolineano l’atteggiamento aperto e veemente della donna, a differenza di altre arrestate per jihadismo che sono cresciute con la cultura musulmana e hanno comportamenti più riservati.
L’indagine è iniziata circa un anno fa, quando è stata rilevata la presenza di una persona radicalizzata, legata a proclami jihadisti, che consumava e diffondeva materiale di propaganda del terrorismo jihadista attraverso diversi profili sui social network. Nel corso dell’operazione di polizia, effettuata lunedì scorso, gli agenti del Commissariato generale per l’informazione hanno bloccato i due indagati e perquisito l’abitazione che condividevano, dove sono stati sequestrati numerosi materiali informatici e documentazione ancora in fase di analisi. Al caso, guidato dal giudice del Tribunale Nazionale Francisco de Jorge, hanno collaborato le Brigate Provinciali dell’Informazione di Alicante e Tenerife.
Finora, nel 2024, 78 persone sono state arrestate per terrorismo jihadista, secondo i dati del Ministero degli Interni aggiornati martedì. Le donne stanno acquisendo un ruolo sempre più importante nel jihadismo. Nel 2023, otto sono stati arrestati, il doppio rispetto all’anno precedente e il secondo record storico più alto, dietro solo a quello documentato tra il 2014 e il 2015, secondo i dati dell’Osservatorio internazionale per gli studi sul terrorismo (OIET).
In Spagna, secondo le informazioni del Centro di intelligence contro il terrorismo e la criminalità organizzata, dipendente dal Ministero degli Interni, la maggior parte delle donne indagate per jihadismo si trovano nel supporto logistico, nel reclutamento o nel finanziamento. Rappresentano il 12% degli arresti. Tra gli arrestati nel 2023 c’era una donna residente a Tudela del Duero (Valladolid) che si era autoradicalizzata attraverso il consumo di propaganda; un altro a Gijón (Asturie) per aver svolto attività di reclutamento e indottrinamento su Internet e sui social network, e un terzo, di nazionalità peruviana, arrestato a fine settembre a Vitoria, che aveva indottrinato i suoi figli minorenni. La Polizia Nazionale ne ha smantellato anche un altro cella di quattro persone, in cui è stata arrestata una donna spagnola convertita, compagna di uno dei detenuti, spagnola e anch’essa convertita. Gli ultimi due erano cittadini spagnoli rimpatriati dal centro di detenzione di Al Hol in Siria insieme a 13 minorenni.
Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le operazioni contro il terrorismo islamico. Tra i più notevoli figura lo smantellamento di una cellula terroristica legata al ramo del Sahel dello Stato islamico, i cui membri erano sempre più determinati a commettere un’azione e cercavano potenziali obiettivi nel loro ambiente.