Il documento, che sarà presentato lunedì prossimo all’Assemblea Generale (18), evidenzia il numero di civili uccisi e le condizioni avverse imposte ai palestinesi
Un comitato speciale delle Nazioni Unite incaricato di indagare su presunti crimini israeliani ha pubblicato un nuovo rapporto che classifica i metodi di guerra utilizzati da Israele in Striscia di Gaza come “caratteristiche del genocidio”. Il documento, che sarà presentato all’Assemblea Generale del LUI lunedì prossimo (18), mette in luce il numero dei civili uccisi e le condizioni avverse imposte ai palestinesi, che mettono deliberatamente a rischio la propria vita. A tal fine, il testo analizza il periodo che va dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 fino al luglio di quest’anno.
Il rapporto critica Israele per “usare la fame come tattica di guerra” e per applicare “punizioni collettive” alla popolazione palestinese. Solo nel mese di febbraio, le forze israeliane hanno sganciato su Gaza più di 25.000 tonnellate di esplosivo, l’equivalente dell’impatto di due bombe nucleari. Secondo il comitato, tali attacchi hanno provocato una combinazione devastante di crisi che colpirà seriamente le generazioni future. Inoltre, è intervenuto anche Human Rights Watch (HRW), riferendo che oltre il 90% della popolazione di Gaza è stata costretta a lasciare le proprie case a causa del conflitto.
Secondo il rapporto, anche le zone considerate sicure non sono sfuggite al controllo Bombardamenti israeliani. Per quanto riguarda la fame, mercoledì scorso il Programma alimentare mondiale (WFP) ha avvertito che i mercati alimentari sono in “decadenza”, mentre l’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite responsabile dell’assistenza ai palestinesi, ha dichiarato che la situazione attuale è il momento più buio della storia.
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L’ONU ha riferito che tutti i tentativi di inviare aiuti nel nord di Gaza sono stati negati o bloccati dalle autorità israeliane. Nella stessa settimana, l’UNRWA ha anche affermato che Israele non ha rispettato la scadenza fissata dagli Stati Uniti per aumentare l’arrivo di aiuti umanitari nel paese. La quantità di aiuti arrivati a Gaza è stata la più bassa in un anno, con una media di soli 37 camion al giorno per servire una popolazione di 2,2 milioni di persone in estrema vulnerabilità.
All’inizio di novembre, la direttrice dell’UNICEF Catherine Russell ha avvertito che la popolazione palestinese nel nord di Gaza corre un “rischio imminente” di morte per malattie, fame e bombardamenti.
Pubblicato da Victor Trovao
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale