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Un progetto a San Paolo propone l’abbattimento di 10mila alberi nella zona della Foresta Atlantica per espandere la discarica


La proposta, già approvata in prima votazione, è criticata perché colpisce il resto del bioma e la sorgente del fiume Aricanduva; gli esperti difendono alternative sostenibili

CONTENUTO EVANDRO LEAL/ENQUADRAR/ESTADÃOSecondo il municipio, l’ampliamento è necessario per soddisfare la crescente domanda di trattamento dei rifiuti nella regione.

Una fattura del Municipio di San Paolo prevede l’abbattimento di 10mila alberi, tra cui 981 specie originarie della Foresta Atlantica, per ampliare la discarica di São Mateus, zona est della capitale. L’area, che ospita la sorgente del fiume Aricanduva, è considerata un residuo di questo bioma protetto. La proposta, già approvata in prima votazione in Consiglio Comunale, è ancora in attesa di una seconda udienza pubblica e del voto finale. Secondo il municipio, l’ampliamento è necessario per soddisfare la crescente domanda di trattamento dei rifiuti nella regione. La licenza ambientale è già stata concessa dalla Segreteria comunale al Verde e all’Ambiente, che ha condizionato i lavori alla messa a dimora di 10.147 piantine a titolo di compenso. Tuttavia, ambientalisti e urbanisti mettono in dubbio l’efficacia di questa misura, sottolineandone l’irreversibile impatto ecologico, soprattutto in uno scenario di cambiamento climatico e la crisi idrica, inoltre, i critici sottolineano che il progetto prevede la costruzione di un inceneritore in loco, che potrebbe peggiorare la qualità dell’aria e nuocere alla salute dei residenti.

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In Brasile, il problema dei rifiuti va oltre San Paolo. Secondo il IBGEil 31,9% dei comuni lo utilizza ancora discariche all’aria aperta, causando inquinamento del suolo ed emissioni di gas serra. Gli esperti sostengono gli investimenti in tecnologie come gli impianti di riciclaggio e compostaggio per ridurre il volume dei rifiuti inviati alle discariche. Nel frattempo, i residenti e le organizzazioni ambientaliste attendono il prossimo voto, previsto per la fine di questo mese, temendo gli impatti di un progetto che dà priorità alla gestione inadeguata dei rifiuti rispetto alla conservazione delle aree ecologicamente sensibili.





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