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Un pacchetto disastroso: la seconda caduta dallo sgabello di Lula – 29/11/2024 – Marcos Augusto Gonçalves


È stato un disastro di marketing, un disastro politico ed un disastro economico pubblicizzare ciò che ci si aspettava Pacchetto di riequilibrio dei conti pubblici. Con la decisione di portare avanti la proposta di modifica IR e di creare ancora più rumore attorno alle misure, il presidente Lulaquesta volta simbolicamente, mirò all’unghia del piede e finì per cadere di nuovo dallo sgabello. Non sembra che sia in gran forma.

È sorprendente che sia stato consultato un esperto di marketing per aiutare a pianificare il disastro. Basato su una scommessa risentita e infantile contro gli squilibri evidenziati dagli economisti e dal mercato, il calcolo elettorale del nucleo del PT abbracciato da Lula si è rivelato un errore enorme.

Un minimo di razionalità e freddezza, senza contaminazioni con la giungla delle vanità e del radicalismo ideologico del parco giochi del PT, indicherebbe che la strada più ragionevole sarebbe quella di presentare il pacchetto di aggiustamenti in dettaglio, che ha delle virtù, e cercare un tipo di approccio più maturo. dialogo con gli agenti economici.

“Sì, è stato insufficiente, è stato positivo, possiamo migliorare ancora un po’ con il Congresso”…

Ad ogni modo, cosa ci si aspetterebbe da un argomento così complesso. Una volta concordata la rotta e definiti i margini di divergenza, la barca prosegue. E l’anno prossimo si parlerà di IR.

La politicizzazione sfacciata e improvvisata del processo si basava sull’idea che l’aggiustamento avrebbe immediatamente rappresentato un grave danno per l’immagine del governo tra i settori a basso reddito. Lo sarà? È una valutazione quantomeno dubbia. L’impennata del dollaro e dei tassi d’interesse, che richiederà l’aumento del Selic da parte della BC, si rivelerà sicuramente più dannosa, come già sta accadendo.

Oppure crediamo all’ennesima manifestazione rabbiosa e cruda del Ministro della Casa Civile, Rui Costaquando annuncia una nuova fase al BC, perché il futuro presidente dell’istituzione vive in Brasile e non lascia Miami. Per favore.

Lula avrebbe fatto meglio se avesse sostenuto il suo ministro dell’Economia, Fernando Haddade investire in un ambiente economico poco ribollente, senza inutili turbolenze con il mercato e la logica della gestione economica.

Questo editorialista è lungi dall’essere un difensore del fiscalismo e dei capricci di Faria Lima. Tale prospettiva, tuttavia, non dà via libera alla stupidità e all’incoscienza dimostrate in questa pubblicità. Speriamo che si possa risolvere, perché le conseguenze che si annunciano non saranno negative solo per Lula.


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