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Un imprenditore di Zamorano condannato a 40 anni di carcere per abusi sessuali su sei minorenni, di cui due figlie | Società



Il tribunale provinciale di Zamora ha condannato un uomo a 40 anni di carcere per aver abusato sessualmente di sei minorenni tra il 2017 e il 2022, due delle quali erano sue figlie. La qualificazione è inclusa come “reato continuato di abuso sessuale”, termine scomparso dopo l’entrata in vigore della legge del solo sì è sì —dopo che i fatti furono giudicati e non applicabili—, che unificava tutto nell’aggressione. L’individuo ha approfittato dell’estrema fiducia che aveva nelle sue figlie e nelle loro amiche, utilizzando doni, denaro e promesse di fare loro massaggi, toccandole, baciandole e persino penetrandole. Le ragazze, vergognandosi e temendo ritorsioni, rimasero in silenzio per anni finché una di loro non osò confessarlo alla madre, appartenente allo stesso gruppo di amiche, e tutte riferirono l’accaduto.

Il processo, celebrato lo scorso novembre, ha portato in tribunale un imprenditore zamorano di Villaralbo, accusato di sei reati di violenza sessuale contro ragazze che avevano tra gli 11 e i 14 anni al momento dei fatti, iniziati nel 2017 e avvenuti nel incontri che i minorenni hanno avuto con l’adulto, che si è avvalso della fiducia e dell’amicizia dei genitori delle ragazze per restare solo con loro per commettere i delitti. Anche con le sue due figlie.

Le vittime erano già maggiorenni, tranne una, quando iniziarono le udienze in Tribunale. È stata questa donna di 17 anni a raccontare come, quando lei aveva solo 12 anni, l’uomo la portò nella stanza dove dormiva una delle sue figlie, la adagiò sullo stesso letto per farle un massaggio e palpò il suo petto o la sua vulva. La ragazza ha espresso il suo disappunto, la sua incomprensione e la sua confusione e lo ha raccontato anche ad una sua amica, la figlia dell’imputato, che le aveva chiesto di non restare sola con il padre.

Le altre testimonianze abbondano in questo senso. Pigiama party, compleanni, riunioni sociali, gite in spiaggia con la famiglia o gli amici, dove si è verificato un altro degli episodi principali di questo caso: il condannato ha penetrato vaginalmente uno di loro. Ha dichiarato al processo che tra il 2018 e il 2022 l’uomo le teneva la mano per masturbarla o eiaculare addosso fino a violentarla durante uno di quei viaggi sulla costa.

Tutti dissero che avevano paura di incontrarlo senza nessun altro intorno. La denuncia è stata sporta per un momento di estrema violenza da parte dell’imputato, che aveva picchiato il cane delle figlie davanti a loro due. Lo ha testimoniato anche un’altra minorenne che, dopo aver parlato con una sua amica e figlia dell’imputato, ha deciso di mettere in guardia la madre da tutti gli atteggiamenti del condannato. Ciò, dopo averlo condiviso con le altre madri del gruppo, ha portato alla denuncia multipla dopo aver constatato che fino a quattro ragazze, più le due figlie, hanno subito queste aggressioni sessuali sotto la fiducia e l’influenza che l’adulto aveva su di loro.

La sentenza, appellabile alla Corte Superiore di Giustizia, precisa così le sentenze per i sei “reati di abuso sessuale continuato”. Due di loro, corrispondenti alle rispettive figlie, vengono rispettivamente puniti con 10 anni e mezzo di reclusione. Altri tre implicano cinque anni di carcere ciascuno e l’ultimo ne aggiunge altri quattro per aumentare la privazione della libertà a 40 anni.

La sentenza evidenzia questa chiave nel descrivere gli articoli del codice penale utilizzati per giustificare la sentenza: “Scrittura anteriore alla riforma operata dalla LO 10/2022 del 6 settembre”. Questa legge organica è conosciuta come la legge di solo sì è sìche elimina la figura dell’“abuso” e include tali reati come “aggressione”, ma non applicabile perché i fatti sono accaduti anni e mesi prima dell’approvazione della normativa.

Il soggetto deve assumere un provvedimento di custodia cautelare sulle sei vittime per 15 anni ed è interdetto per 16 “per qualsiasi professione, mestiere o attività che comporti un contatto regolare e diretto con minori” e “liberazione vigilata per 10 anni”. Inoltre dovrà risarcire 30mila euro a ciascuna delle sue figlie per “danni morali” e altri 20mila alle altre quattro giovani per lo stesso motivo. L’uomo condannato si trova in carcere provvisorio dal suo arresto a causa dell’elevato rischio di fuga percepito.

Il telefono 016 assiste le vittime di violenza sessista, le loro famiglie e chi le circonda 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, in 53 lingue diverse. Il numero non viene registrato sulla bolletta telefonica, ma la chiamata deve essere cancellata dal dispositivo. Puoi anche contattare via email 016-online@igualdad.gob.es e tramite WhatsApp al numero 600 000 016. I minorenni possono contattare il numero telefonico della Fondazione ANAR 900 20 20 10. Se si tratta di una situazione di emergenza è possibile chiamare il 112 oppure i numeri telefonici della Polizia Nazionale (091) e della Guardia Civile (062) . E se non puoi chiamare puoi utilizzare l’applicazione ALERTCOPS, da cui viene inviato un segnale di allerta alla Polizia con geolocalizzazione.



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Luca

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Salve, mi chiamo Luca e sono l'autore di questo sito con utili consigli di cucina. Sono sempre stato affascinato dalla cucina e dagli esperimenti culinari. Grazie a molti anni di pratica e all'apprendimento di diverse tecniche culinarie, ho acquisito molta esperienza nel cucinare diversi piatti.