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Un dolce Giro d’Italia per ospitare l’esordio di Juan Ayuso | Ciclismo | Sport



Compi 25 anni. Istruzioni per l’uso. Mercoledì 28 maggio. Fase 17. Partenza da Trento nord, arrivo a Bormio, porta delle Dolomiti. 154 chilometri. Due passaggi in mezzo al percorso, il classico e facile del Tonale, un secondo, e l’apparentemente terrificante Mortirolo, che poi così terrificante non sarà: è a quasi 50 chilometri dall’arrivo e si sale da Monno, il versante facile (12,6 chilometri al 7,6%), e per raggiungere Bormio si evita tristemente lo Stelvio: i corridori passeranno solo dai crocevia della strada che dalla città sale al gigante delle Alpi. Una fase di transizione in un territorio epico. Non ci saranno giganti, porti che sfiorano le nuvole a quasi 3.000 metri, nevi perenni. Né Bondone né Gavia né Stelvio né Zoncolan né Marmolada né le Tre Cime di Lavaredo. Neppure Pordoi.

Al suo posto, un’uscita dall’Albania, un ritorno un po’ neocoloniale dall’Italia 80 anni dopo aver dovuto abbandonare quello che un tempo era territorio occupato, parte dell’impero che Mussolini voleva sognare nei Balcani, ai tempi di un re inventato chiamato Zog e dei partigiani comunisti guidati da Enver Hoxha che liberano il paese nel novembre 1944. La sconfitta nazista nella seconda guerra mondiale. La Liberazione d’Italia è il 25 aprile 1945 e poche settimane dopo, il caporale Fausto Coppi arriva a Napoli dopo due anni di prigionia in Tunisia, prigioniero dell’esercito britannico, e chiede su un giornale aiuto affinché qualcuno possa prestare lui la bicicletta per allenarsi ancora, lui che nel 1940, a 20 anni, aveva già vinto il suo primo Giro. Il passato risorge sotto forma di un centro per immigrati espulsi dall’Italia e di una corsa ciclistica di amanti del tag.

La lotta per quello che amano chiamare il DNA più verginale, l’etichetta di marketing più attraente per ciò che i fan vogliono, porta a grandi deviazioni nella stupidità e nel paradosso. Il Tour e la Vuelta, tradizionalisti come sempre, sono impegnati in una cura di ringiovanimento che li porta ad arricciare e quasi snaturare i loro percorsi, mentre il Giro, padrone dello scenario più selvaggio, le Dolomiti, nel mese meteorologicamente più imprevedibile, maggio, cerca per ammorbidire la sua inevitabile durezza, che porta alla contraddizione.

“Sarà un percorso progressivamente duro che si concluderà con un’ultima settimana dura ma senza esagerazioni, senza una tappa mostruosa che detta la sentenza”, spiegano dall’organizzazione di una corsa che partirà venerdì 9 maggio da Durazzo, sulla costa adriatica, e si concluderà domenica 2 giugno a Roma. “Ciò costringerà ad attacchi quotidiani, senza la scusa di aspettare per giocare al massimo tutto il giorno.”

Con 52.500 metri di dislivello totale accumulato, mille metri in più rispetto al Tour, il Giro 2025, annunciato oggi, presenta il percorso apparentemente più montuoso degli ultimi anni: 42.900 metri nel 2024 (Pogacar mostra); 51.300 nel 2023 (Roglic); 50.948 nel 2022 (Hindley); 46.900 nel 2021 (Egan)—, durezza che, a ben guardare, diventa quasi dolce, per la gioia dell’esordiente Juan Ayuso, che avrà a suo favore 43 chilometri contro il tempo (14 + 29), e potrà anche vestirà di rosa sulle strade di Tirana il secondo giorno, e verrà penalizzato solo con tre arrivi in ​​alta montagna, il numero più basso degli ultimi anni: un arrivo sull’Appennino meridionale (Tagliacozzo, 12 chilometri al 5% nella settima tappa), uno sulle Alpi trentine (San Valentino, 17 chilometri al 6,4%) e, forse il giorno più importante, il Sestriere nella penultima tappa dopo la salita delle Finestre e i suoi otto chilometri senza asfalto). Sarà la giornata di Mikel Landa, che in una fase simile si fermò nel 2015, dopo aver bloccato Alberto Contador, in rosa, per proteggere il secondo posto del compagno di squadra dell’Astana Fabio Aru. Sarà, insieme, forse, con la tappa precedente, la 19a valdostana, l’unica che farà sognare lo scalatore alavase.

Non ci saranno tappe con più di 5.000 metri di dislivello, al limite tra molto dura ed esageratamente dura, né più di sei ore. Volano, come le Dolomiti nascoste, gli antichi marchi del Giro che hanno reso leggendari Coppi e Pantani. Ci saranno sì tappe turistiche e nostalgiche in Toscana, un segno dei tempi, un pizzico di sterrato lungo le strade delle Strade Bianche in direzione Siena (novena, domenica 18 maggio) e una cronometro amarcord29 chilometri tra Lucca e Pisa (decima, 20 maggio), come quella del 1977 in cui il norvegese Knut Knudsen, colosso nato per la pista e le cronometro, volò a 50 all’ora, un minuto davanti all’intoccabile Francesco Moser .

Ayuso, 22 anni e debuttante nella Corsa Rosa, e Landa (35, ottava partecipazione, due podi e tre vittorie di tappa) sono la speranza spagnola contro una partecipazione che si annuncia fitta, guidata da Primoz Roglic, vincitore nel 2023, e, forse, Jonas Vingegaard, il vincitore di due Tour che non ha mai corso il Giro.

All’auditorium Ennio Morricone di Roma è stato presentato anche il percorso del Giro femminile, che si svolgerà in otto tappe, da domenica 6 luglio a domenica 13 luglio, in concomitanza con il Tour maschile. La corsa inizierà a Bergamo con una cronometro individuale di 13,6 km e si concluderà all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, dove Julian Alaphilippe ha vinto il Campionato del Mondo 2020. La tappa regina in cui hanno vinto i migliori spagnoli, Eneritz Vadillo o Mavi García. Si misureranno con quelle prevedibili —Demi Vollering, Kasia Newiadoma…— sarà il penultimo, 3.850 metri di dislivello in un circuito di 157km attraverso gli Appennini che segnano il confine tra Umbria e Marche, per terminare in cima al Monte Nerone, dopo una salita di 10km al 8%. Su quelle strade nel Giro maschile 2009, Carlos Sastre ha ottenuto una delle sue vittorie più dure, sul Monte Petrano dopo aver superato il Nerone e al termine di un percorso di oltre sette ore e quasi 240 chilometri.

Percorso Giro femminile:

6 luglio, 1a tappa, Bergamo-Bergamo, 13,6 km (CRI)

7 luglio, 2a tappa, Clusone-Aprica, 99 km

8 de julio, 3ª etapa, Vezza d’Oglio-Trento, 124km

9 de julio, 4ª etapa, Castello Tesino-Valdobbiadene, 156km

10 de julio, 5ª etapa, Mirano-Monselice, 108km

11 de julio, 6ª etapa, Bellaria-Orciano di Pésaro, 144km

12 de julio, 7ª etapa, Fermignano-Monte Nerone, 157km

13 luglio, 8a tappa, Forlì-Imola, 138 km



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Luca

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Salve, mi chiamo Luca e sono l'autore di questo sito con utili consigli di cucina. Sono sempre stato affascinato dalla cucina e dagli esperimenti culinari. Grazie a molti anni di pratica e all'apprendimento di diverse tecniche culinarie, ho acquisito molta esperienza nel cucinare diversi piatti.