L’attentato a Brasilia compiuto dal kamikaze Francisco Wanderley Luiz è stato classificato dalle autorità come terrorista.
Questa è stata l’espressione usata, ad esempio, dal ministro della Corte Suprema Federale (STF) Alexandre de Moraes.
Il direttore generale della Polizia federale (PF), Andrei Rodrigues, ha affermato che, tra le ipotesi considerate dall’istituzione, c’è quella dell’azione terroristica.
Esperti legali consultati da CNN Hanno detto che l’atto non costituisce terrorismo.
Per Rafael Paiva, penalista e professore di diritto penale, sebbene l’attentato possa essere considerato un atto di terrorismo nel linguaggio popolare, farlo è giuridicamente scorretto per l’assenza di una motivazione conforme al testo della legge.
“Quello che vedo che qui non si realizza è la motivazione. La motivazione deve essere per motivi di xenofobia, discriminazione, pregiudizio contro la razza, il colore, l’etnia”, ha commentato.
Allo stesso modo, il delegato André Pereira, laureato in giurisprudenza e specialista in intelligence della polizia e pubblica sicurezza, ha citato la legge 13.260/2016, che definisce il reato di terrorismo.
Il terrorismo consiste nella pratica, da parte di uno o più individui, degli atti previsti dal presente articolo, per motivi di xenofobia, discriminazione o pregiudizio basato sulla razza, sul colore, sull’etnia e sulla religione, quando commessi con lo scopo di provocare terrore sociale o generalizzato. , esponendo a pericolo la persona, la proprietà, la quiete pubblica o la pubblica incolumità
Lei 13260/2016
La pena per il reato di terrorismo può arrivare fino a 30 anni. Il reato è considerato non passibile di cauzione e non soggetto a grazia o amnistia.
L’assenza di “motivazioni politiche o ideologiche” nel testo della norma non consente di qualificare l’atto di Wanderley come terrorismo, reato la cui pena può arrivare fino a 30 anni di reclusione.
Miglioramenti alla legge antiterrorismo
Il direttore generale del PF, parlando del caso giovedì (14), è arrivato al punto di dire che anche la legislazione brasiliana sul terrorismo potrebbe “passare attraverso un processo di miglioramento”.
I due esperti concordano anche sul fatto che la legge, creata durante il governo dell’ex presidente Dilma Rousseff (PT), potrebbe essere migliorata.
Pereira ha evidenziato il disegno di legge n. 83/2023, del senatore Alessandro Vieira (PSDB-SE), che riformula il concetto di organizzazione terroristica e modifica la legislazione per “prevedere la motivazione politica come elemento soggettivo del terrorismo”. Attualmente la proposta è all’esame del Senato.
Paiva, dal canto suo, ha difeso l’inclusione degli “attacchi contro organismi ufficiali e autorità pubbliche” come atti di terrorismo. “La definizione di terrorismo è diventata piuttosto timida così com’è. Prevedere situazioni molto specifiche, per noi difficili da immaginare, che possano verificarsi oggi in Brasile. Credo che si potrebbe cambiare la legislazione per includere altri comportamenti, altre motivazioni”.
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