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Bolaños fa appello alla “capacità” del Governo di concludere accordi prima del voto sul decreto su pensioni e aiuti economici

Il Ministro della Presidenza, della Giustizia e dei Rapporti con i Tribunali, Félix Bolaños, ha ricordato mercoledì che il Governo “può dimostrare una certa capacità” di concludere accordi con altri gruppi politici, visto il voto al Congresso di tre decreti economici in cui l’Esecutivo mette alla prova la solidità del suo supporto. Di fronte a quello più importante, il cosiddetto decreto omnibus che comprende di tutto, dalla rivalutazione delle pensioni, all’aumento del salario minimo o agli aiuti per i trasporti pubblici, il Governo attende il voto di Junts, che non è avanzato. Ha sottolineato però che si tratta di misure economiche che “vantano” i cittadini e che chi voterà contro dovrà spiegare molto bene il motivo per cui lo fa.

“Dobbiamo aspettare il voto, non annunciamo mai il voto di nessun gruppo politico, nemmeno oggi”, ha detto Bolaños, interrogato sulla posizione di Junts riguardo al decreto omnibus, che per il momento rimane al n. In ogni caso, ha sostenuto che il governo “può dimostrare una certa capacità” di concludere accordi, anche all’ultimo momento e ha spiegato che “ci sono contatti continui” con Junts e altri gruppi. “Cerchiamo sempre accordi, parliamo con tutti”, ha affermato, ricordando che nel “Parlamento più frammentato” il Governo è riuscito ad approvare il 92% dei voti e 25 leggi nel 2024, “dimostrando stabilità”.

Riguardo al decreto di mercoledì, ha sottolineato che “si tratta di un decreto che aumenta le pensioni di 12 milioni di pensionati, che stabilisce abbonamenti gratuiti, aiuti per il trasporto pubblico terrestre, che diventa gratuito nelle Isole Canarie e nelle Baleari, aiuti per le persone colpite dal danno.” “Ci concentriamo su Junts, ma ci sono 350 deputati alla Camera e nessuno di loro ha votato per abbassare le pensioni o eliminare la gratuità dei trasporti, ma a vantaggio dei cittadini” e ha indicato che dovranno spiegare le ragioni per cui lo faranno votare contro questi aiuti.

Per quanto riguarda i bilanci, ha detto che il governo mantiene “l’intenzione” di presentarli, ma “è ovvio” che ha bisogno del sostegno parlamentare, per cui non esclude che non andranno avanti, possibilità che non vede come “serio”. “I bilanci attuali sono i nostri, sono espansivi, funzionano, generano crescita”, ha affermato.



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