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Tutela dei minori dalla violenza di genere | Società



La protezione dei minori nel contesto della violenza di genere è ancora un compito pendente in Spagna. Senza andare oltre, la Corte Costituzionale si è recentemente pronunciata sulla mancata considerazione della violenza di genere nella determinazione del regime di visite. In questo caso specifico, ha accolto il ricorso per la protezione di una madre, alla quale due tribunali hanno chiesto di adottare “un atteggiamento proattivo in relazione al rispetto del regime di visite”. La Corte Costituzionale ha ritenuto che questo requisito vada oltre gli obblighi della madre, soprattutto in casi di violenza di genere – un fatto di cui i tribunali coinvolti non hanno tenuto conto, anche se due di loro sono stati giudicati per violenza contro le donne. Allo stesso modo, ha messo in dubbio la presunzione secondo cui è sempre nell’interesse superiore del bambino favorire i rapporti con il padre in questi contesti.

La Spagna ha adottato numerose misure per affrontare questo tipo di casi, ma, come vediamo, non sempre con successo. Le leggi sono state modificate per fornire maggiore protezione alle vittime della violenza di genere e ai loro figli, ed è stato addirittura introdotto il concetto di violenza indiretta come forma di violenza di genere. Infatti, la Spagna, rispetto ad altri paesi europei, può vantarsi di avere un sistema legale solido quando si tratta di proteggere le vittime della violenza di genere. Tuttavia, il sistema soffre di carenze, come evidenziato dal recente studio condotto dalla professoressa Shazia Choudhry dell’Università di Oxford, La risposta della giustizia familiare agli abusi domestici: uno studio empirico in sei paesi sulle esperienze di sopravvissuti, giudici, avvocati ed esperti nominati.concludendo che le vittime di violenza di genere incontrano ancora ostacoli significativi nei processi giudiziari volti a determinare il regime di custodia e di visita.

Nella preparazione di questo rapporto, sono state condotte interviste con diversi attori coinvolti nei processi di diritto di famiglia, come vittime, giudici, avvocati ed esperti giudiziari, in sei paesi europei, tra cui la Spagna. I risultati mostrano quanto lavoro sia ancora necessario fare per garantire che le vittime della violenza di genere non siano nuovamente vittimizzate dal sistema legale e che i minori siano adeguatamente protetti. Di seguito presentiamo alcuni dei risultati più rilevanti per la Spagna.

Violenza di genere e contatto con il genitore violento

Dallo studio è emerso che alcuni professionisti continuano a perpetuare percezioni stereotipate riguardo alla mancanza di veridicità delle accuse mosse dalle donne o all’esistenza di false denunce (nonostante dati e numerosi studi dimostrino il contrario). E anche quando si crede alle accuse, queste vengono minimizzate, sia considerando che questa violenza deriva da una rottura non ben gestita, sia attribuendo una certa colpa ad entrambe le parti.

I tribunali e i professionisti presumono, indipendentemente da ciò che pensano i minori, che il miglior interesse del minore sia proprio quello di mantenere i contatti con il genitore violento. La presenza di violenza di genere non incide necessariamente sulla decisione finale e, se se ne tiene conto, si tratta di adottare misure che attenuino il rischio di violenza sui minori, come l’assegnazione di punti di incontro per le visite o l’imposizione della presenza di operatori sociali alla riunione.

Alienazione genitoriale

La Spagna ha adottato varie misure per affrontare l’uso del concetto di sindrome da alienazione genitoriale da parte di tribunali ed esperti. La sindrome da alienazione genitoriale è definita da chi ne difende l’esistenza come ingerenza o manipolazione di minori da parte dell’adulto, che genera un rifiuto ingiustificato del minore nei confronti di uno dei genitori. È un concetto privo di supporto scientifico, motivo per cui la Spagna ha adottato misure per evitare che venga preso in considerazione dai professionisti, e anche in Catalogna la sua legislazione regionale sulla violenza sessista è stata modificata per considerare l’invocazione di tale concetto come una forma di violenza a livello istituzionale. Sfortunatamente, questi sforzi non sembrano ancora ridurre la dipendenza di questo concetto – usato con altri nomi, o la perpetuazione dell’ideologia sottostante – dalle decisioni giudiziarie e dalle prove presentate dagli esperti.

In definitiva, lo studio citato conclude che, nonostante i passi significativi compiuti dalla Spagna, ci sono molte aree che necessitano di essere riviste. Il sistema legale è ancora permeato da stereotipi di genere discriminatori e pregiudizi contro le madri, accusate di essere manipolatrici e vendicative e di manipolare i propri figli contro i genitori. Queste percezioni devono essere affrontate, poiché hanno un impatto particolare sui minori.

A questi pregiudizi si aggiungono altri problemi strutturali del sistema giudiziario stesso, come l’elevato carico di lavoro dei tribunali, la mancanza di comunicazione tra tribunali civili e penali e la mancanza di corsi di formazione ricorrenti. Pertanto, e alla luce del prossimo ventesimo anniversario della Legge Organica 1/2004 contro la violenza di genere, questi risultati mostrano l’importanza di ripensare come continuare a proteggere le vittime e i minori in contesti di violenza di genere e garantire che la legge sia uno strumento per aiutare e proteggerli, e non uno strumento che perpetua gli abusi e vittimizza nuovamente.



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Luca

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