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Tris ancora possibile per il Palmeiras e Sula diventa un gol per il Corinthians – 09/11/2024 – Juca Kfouri


La capolista Botafogo ha inciampato in casa dopo aver massacrato il penultimo classificato, Cuiabá, finendo quasi 30 volte senza segnare un solo gol, e il Palmeiras è ancora una volta un faro nello specchietto retrovisore di Rio, a soli quattro punti di distanza, oltre ad avere il vantaggio di riceverlo nel terzultimo round.

Il quadro si può riassumere così: c’è un leader comprensibilmente traumatizzato e un vice-leader abituato a travolgere nel tratto finale.

Come il Corinzi corre verso il traguardo.

Al punto da conquistare la quarta vittoria consecutiva contro il Vitória, la quinta partita da imbattuto, e ora può guardare con un po’ di disprezzo la zona retrocessione e puntare i suoi ambiziosi obiettivi sulla Copa Sudamericana, l’unica coppa che non ha, qualunque cosa accada. quanti tifosi ci sono anche pensando alla Libertadores.

Tutto, infatti, sorride al Parque São Jorge, a parte, ovviamente, il caos amministrativo e il debito colossale.
Dopo aver battuto l’arcirivale Palmeiras, li vide sconfiggere il Grêmio, per superare il gaucho tricolore. Un altro tricolore, il Fluminense, che la minacciava, cade in mano all’Inter, e per il terzo turno consecutivo i risultati sono tutti generosi con le intenzioni dei bianconeri.

Meglio solo le proiezioni di Alviverde, a anni dal dover fare i conti o per non cadere o per competere in tutte le coppe, perché almeno partecipa a tutte. Tanto quanto ha bisogno di rimettere in forma i suoi piedi e ritrovare la calma quando si tratta di segnare gol.

Obiettivo siccità
Il Palmeiras ha battuto il Grêmio solo 1-0, quando avrebbe potuto vincere 6-0.
Il gol è arrivato da Estêvão, oggi capocannoniere del brasiliano, con 12 gol, uno in più di Pedro, giocatore del Flamengo indisponibile dal 1° settembre, al 25esimo turno. Ci sono volute quindi otto turni per superare il capocannoniere, il che dimostra quanto sia difficile segnare gol nel calcio brasiliano.

Vini dimenticati
Una volta rivelati i voti dei 99 giornalisti che hanno scelto Rodri come Pallone d’Oro, tre di loro non hanno nemmeno menzionato Vinicius Junior tra i dieci migliori, cosa così assurda che uno di loro, il finlandese Juha Kanernva, imbarazzato dal suo oblio, ha promesso di dimettersi da giudice.

Il giurato namibiano, il nero Sheefeni Nikodemus, avrebbe negato la convocazione al brasiliano perché non gli piaceva il suo comportamento in campo, che sarebbe irrispettoso nei confronti degli avversari, non certo per la lotta antirazzista dell’attaccante del Real Madrid.

Il terzo per non parlare di Vini è il bianco salvadoregno Bruno Porzio, che ha affermato di non considerare l’attaccante un giocatore completo e ha votato l’inglese nero Jude Bellingham come il migliore al mondo. Ha detto inoltre che considera Vini “unineuronale”, il che, detto tra noi, dimostra che il cittadino è “saggio”.

Rodri è finito eletto con soli 41 punti in più di Vini – ed è sempre più difficile addurre ragioni diverse dalle preferenze tecniche di ciascun elettore.

Rodri assente
In bassa stagione, lo spagnolo Rodri manca così tanto al Manchester City che i quattro volte campioni d’Inghilterra hanno perso la quarta volta consecutiva, cosa che non accadeva dal 2006 e che non si era mai vista con lui in campo.

Anzi, il City, con lui, è rimasto imbattuto da 74 partite, il più grande record individuale di un giocatore nella storia del calcio.


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