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Tre brasiliani hanno l’obbligo di avanzare al Supermundiale – 07/12/2024 – Il mondo è una palla


Giovedì 5 sono stati sorteggiati a Miami i gironi della nuova Coppa del Mondo per club FIFA, il Supermundial, nel formato di una Coppa del Mondo per squadre nazionali, con 32 partecipanti, che si svolgerà dal 15 giugno al 13 luglio. 2025, negli Stati Uniti.

Il Brasile è il Paese con il maggior numero di partecipanti alla competizione, quattro: Botafogo, Flamengo e Fluminense di Rio de Janeiro e Palmeiras di San Paolo. Sono i vincitori delle quattro ultime Libertadores.

Completano i club sudamericani gli argentini Boca Juniors e River Plate. L’Europa avrà 12 squadre; Nord America, cinque; Africa e Asia, quattro ciascuna; e Oceania, uno.

Guardando gli otto gironi concludo che tre dei quattro Brasuca hanno il dovere di passare agli ottavi.

Sono due le squadre classificate per girone, e sarà una vergogna che Palmeiras, Flamengo e Fluminense cadano subito.

Nel Gruppo A, la squadra guidata da Abel Ferreira ha come unico avversario il Porto, una delle due rappresentative del Portogallo al Supermundial.

Gli altri avversari sono l’Al Ahly, egiziano, che non ha un solo nome noto in rosa, e l’Inter Miami, che ha soprattutto lo spettacolare Lionel Messi e Luisito Suárez. Entrambi, però, compiranno 38 anni a metà del prossimo anno.

Nonostante la coppia e altri validi veterani – Busquets e Jordi Alba –, la squadra della Florida ha deluso e ha ceduto nel primo turno degli ottavi di finale della MLS di quest’anno, il campionato nordamericano.

Nel girone D si prevede che il Flamengo possa incontrare qualche difficoltà contro il Chelsea, inglese, generalmente competitivo.

Tuttavia, la squadra guidata da Filipe Luís, con Gerson e De Arrascaeta a centrocampo e Bruno Henrique e Pedro in attacco, dovrà necessariamente superare il mediocre León (Messico) e sconfiggere l’insignificante Espérance (Tunisia).

Il Fluminense, superbo nel 2023 e deludente nel 2024, è nel girone F, che vede davanti al forte Borussia Dortmund, tedesco, attuale secondo in Champions League, e due “non spaventano nessuno”: Ulsan (Corea del Sud) e Mamelodi Sundowns (Sudafrica).

Indipendentemente da chi sia il loro allenatore, con un organico di qualità come Ganso, Thiago Silva e il colombiano Jhon Arias, è obbligatorio per il Tricolore battere le squadre asiatiche e africane.

Meno favorevole lo scenario per il Botafogo, uno dei quattro club del Gruppo B.

L’attuale campione della Libertadores, che quest’anno gareggerà a livello internazionale nella Coppa Intercontinentale – se raggiungerà la finale, affronterà il Real Madrid –, duellerà nel Supermundial con due squadre di tutto rispetto: il PSG, la principale forza in Francia, e lo spagnolo Atlético de Madrid, diretto con competenza da Diego Simeone per quasi 13 anni.

I Seattle Sounders, pur essendo una delle due squadre “di casa” in gara, sulla carta non hanno nessuno da spaventare.

Per la squadra bianconera, ammesso che venga mantenuta la base del girone attuale, è della massima importanza che Luiz Henrique, Igor Jesus, Thiago Almada, Savarino e compagni superino Seattle nella partita d’esordio per affrontare PSG e Atlético con il morale alto e in una buona posizione nella tabella.

Tuttavia, se il Botafogo di Artur Jorge e John Textor dovesse finire nella fase a gironi, con battute d’arresto contro gli Europei, non sarebbe imbarazzante.

L’obbligo, nel caso di una squadra brasiliana, è quello di battere una squadra tunisina, egiziana, sudcoreana, sudafricana, messicana e nordamericana.

Pensare diversamente significa considerare che il calcio d’élite in Brasile è incommensurabilmente piccolo. E non è (non ancora) così.


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Luca

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