L’attrice Tilda Swinton64 anni, ha dichiarato che il suo ultimo film, “La stanza accanto”diretto da Pedro Almodóvar, non parla di morte. Nel film, la star interpreta Martha, una malata terminale, che chiede alla sua amica d’infanzia Ingrid (interpretata da Julianne Moore), di accompagnarla nella sua decisione di ricorrere al suicidio assistito.
Sebbene l’argomento sia delicato, la star ritiene che il film sia più “arricchiente” che deprimente.
“Spero che le persone lo trovino tanto sorprendente quanto arricchente. Si tratta di grandi domande, forse la domanda più importante di tutte, che è: Come ci avviciniamo alla fine della nostra vita? Ma tutto è finito tanta semplicità e nessun dramma. Questo è ciò che ci aspettiamo: molta dignità nel modo in cui viviamo la fine della nostra vita”, ha dichiarato in un’intervista alla rivista HELLO!
“Non si tratta davvero della morte. C’è ben poco di interessante da dire sulla morte. È molto meno interessante che vivere. E Questo film parla interamente della vita“, ha aggiunto.
Tilda ha aggiunto che la sua esperienza personale con amici malati terminali l’ha aiutata a prepararsi per il ruolo.
“Mettermi nei panni di Martha significava che potevo portare la mia esperienza nel film. È stata un’occasione per mettermi nei panni di coloro che seguivo da così tanto tempo, imparando da loro. Ciò che sento ora è una sorta di catarsi nel trasformare questa esperienza personale in un’opera d’arte.”
L’attrice era amica del regista Derek Jarman, morto a causa di complicazioni legate all’HIV/AIDS, all’età di 54 anni, nel 1994, e chiese a Tilda di restare al suo fianco nei suoi ultimi momenti.
“Questo film, per me, è una vicenda incredibilmente personale e una vera benedizione di natura profonda. Non ho mai nascosto che negli ultimi anni ho avuto più volte il privilegio di essere, come la chiamo io, nella posizione di “Ingrid”. Sono stato molto onorato di accompagnare diverse “Marte” nel loro cammino”.