La distrazione dei genitori sul cellulare o sul computer mentre sono con i propri figli ha già guadagnato un nome: technoference, termine che traduce l’interferenza della tecnologia nella vita familiare. E sempre più studi suggeriscono che influisce sul comportamento dei bambini.
Uno di essi, pubblicato ad agosto su Jama Network Open, mostra un’associazione con casi di ansia e iperattività.
Gli autori sono giunti a questa conclusione dopo aver valutato la percezione dei bambini e dei preadolescenti riguardo all’utilizzo dei dispositivi tecnologici da parte dei genitori. Per un periodo di tre anni (dal 2020 al 2022), hanno somministrato questionari a 1.303 volontari in tre momenti: quando avevano 9, 10 e 11 anni.
La valutazione conteneva affermazioni del tipo “Vorrei che i miei genitori passassero meno tempo al cellulare” o “Mi sento frustrato quando i miei genitori sono al cellulare invece di passare del tempo insieme”. I partecipanti hanno anche risposto riguardo ai sintomi di ansia, depressione, iperattività e mancanza di attenzione. I risultati hanno mostrato alti livelli di questi disturbi nei bambini di 9 e 10 anni, associati ad alti punteggi di “tecnologia”.
Per gli autori, quando i bisogni fisici ed emotivi dei giovani vengono costantemente ignorati o si risponde in modo inappropriato, c’è un rischio maggiore che sviluppino problemi comportamentali. Infatti, studi precedenti suggeriscono che questa interferenza è associata a un minore impegno tra genitori e figli, a una minore capacità di riconoscere i bisogni dei bambini, a meno tempo trascorso a interagire e a risposte più negative al comportamento dei bambini.
“Si tratta di un fenomeno attuale e sicuramente ha un impatto sui rapporti umani, probabilmente interferendo con l’educazione”, afferma il pediatra Claudio Schvartsman, dell’Ospedale Israelita Albert Einstein. Tuttavia, l’esperto sottolinea che il fatto che la raccolta dei dati sia stata effettuata, ad esempio, durante la pandemia di Covid-19, potrebbe generare una distorsione nei risultati.
In questo senso gli autori riconoscono che anche le percezioni soggettive dei bambini possono limitare le conclusioni: ad esempio, i giovani con sintomi d’ansia possono percepire i loro genitori come più distanti. Tuttavia, è importante discutere l’uso della tecnologia con genitori e bambini come parte delle cure di routine.
Il libretto guida come parlare di salute mentale con i bambini