Il ministro Simone Tebet (Pianificazione) ha minimizzato questo lunedì (2) il breve periodo che deputati e senatori avranno a disposizione per analizzare, “perfezionare” e approvare il pacchetto di tagli alla spesa inviato dal governo la settimana scorsa e nella notte. Tra tre settimane inizierà la pausa parlamentare e i parlamentari intendono esentare i progetti di legge e la Proposta di emendamento alla Costituzione (PEC) dal passaggio nelle commissioni tematiche.
Questa esenzione sarà discussa questo martedì (3) dal presidente della Camera, Arthur Lira (PP-AL), durante la riunione dei leader dei partiti all’ora di pranzo. Si prevede che nel pomeriggio i deputati voteranno sul regime d’urgenza per l’elaborazione delle proposte.
“Credo che abbiamo tempo non solo per approvare, ma anche perché il Congresso migliori, perché questa è la democrazia. Non presentiamo un testo perfetto e finito. Il testo si basa su ciò che è stato possibile fare all’interno del governo, e il Congresso avrà la libertà di modificare e apportare eventuali aggiustamenti”, ha detto il ministro durante un evento serale.
Sempre secondo lei, è possibile raggiungere un accordo tra i leader nell’incontro di martedì (3) con Lira per “saltare alcuni passi nel processo legislativo legale” e realizzare il “necessario” aggiustamento fiscale alla fine dell’anno.
Questo è uno dei punti che preoccupano maggiormente il mercato finanziario, cioè che il Congresso disidraterà le proposte del governo e influenzerà il raggiungimento dell’obiettivo di risparmiare circa 70 miliardi di R$ in due anni. Ciò ha portato il dollaro a chiudere le trattative, battendo i record giornalieri, come il prezzo di R$ 6,06 questo lunedì (2).
Un altro punto riguarda le proposte stesse, poiché su alcune di esse ci sono ancora dubbi, come il periodo di transizione per le modifiche al pensionamento militare. Il PEC inviato ieri sera non copre questa misura, che resta in fase di negoziazione anche se il governo l’ha promessa la scorsa settimana per dimostrare che tutti i settori del governo sarebbero disposti a contribuire all’aggiustamento fiscale.
Oltre a Tebet, anche il segretario esecutivo del Ministero delle Finanze, Dario Durigan, conta sull’approvazione delle proposte del Congresso prima della fine dell’anno legislativo per raggiungere i risultati attesi nel Bilancio del prossimo anno – ancora in discussione .
“Quest’anno dobbiamo concentrarci sull’agenda di spesa in modo da poter approvare un emendamento costituzionale e leggi infracostituzionali in modo che abbiano già l’impatto atteso sul bilancio nel 2025”, ha detto in un evento sempre lunedì (2 ).
Questi cambiamenti, afferma, significheranno che il governo “potrà allentare la pressione sulle spese obbligatorie nel 2025 e nel 2026 se approveremo queste misure ora”.