L’Italia ha risarcito per la prima volta le vittime dei crimini di guerra nazisti, assegnando 840.000 dollari agli eredi di un uomo ucciso in un massacro civile del 1944 in Toscana. L’annuncio è stato dato mercoledì (4) dall’avvocato degli eredi e dal Ministero del Tesoro italiano.
La storica decisione, che arriva dopo decenni di battaglie legali, segna un cambiamento significativo nell’approccio del governo italiano e potrebbe costituire un precedente per le famiglie di altre vittime dei crimini nazisti e fascisti.
Metello Ricciarini fu ucciso, insieme ad altre 243 persone, a Civitella in Val di Chiana, circa 220 chilometri a nord di Roma, il 29 giugno 1944, in una rappresaglia delle truppe tedesche dopo la morte di due soldati in uno scontro a fuoco con partigiani italiani, combattenti che si opponevano all’occupazione.
“Esprimo la mia soddisfazione, quella di mia madre Metella e dei miei parenti, che la settimana scorsa hanno ricevuto i soldi dal Ministero dell’Economia”, ha detto l’avvocato della famiglia, Roberto Alboni, che è anche nipote della vittima, aggiungendo che ci sono voluti due decenni per ottenere un risarcimento.
Nel 1962 la Germania pagò all’Italia 40 milioni di marchi tedeschi, che equivalgono a poco più di un miliardo di dollari odierni, per coprire i danni causati dalle forze naziste allo Stato italiano e ai suoi cittadini durante la Seconda Guerra Mondiale.
Quell’accordo lasciava all’Italia la responsabilità di pagare eventuali future richieste di risarcimento da parte delle vittime, ma per decenni non è stata intrapresa alcuna azione.
L’allora primo ministro Mario Draghi ha creato un fondo di 61 milioni di euro – l’equivalente di poco più di 64 milioni di dollari – nel 2022 per coprire le crescenti richieste di risarcimento delle vittime e dei loro discendenti, nel tentativo di chiudere un capitolo oscuro della storia d’Italia.
“Si tratta di un primo risultato importante nella battaglia per sensibilizzare l’opinione pubblica sui risarcimenti a favore degli eredi delle vittime dei crimini nazisti e fascisti”, ha affermato Dario Parrini, senatore del Partito Democratico di centrosinistra, che segue la questione.
Uno studio finanziato dal governo tedesco e pubblicato nel 2016 stima che 22.000 italiani siano stati vittime di crimini di guerra nazisti, inclusi fino a 8.000 ebrei deportati nei campi di sterminio. Altre migliaia di italiani furono costretti a lavorare come schiavi in Germania.