STJ decide che la banca non dovrebbe indennizzare gli anziani per frode sul prestito sui salari
I ministri che hanno votato per la non compensazione hanno capito che lo sconto sulla pensione era considerato una “semplice scomparsa”; La vittima ha presentato il tribunale per non aver riconosciuto la sua firma sul prestito
La Corte di Giustizia superiore (STJ) ha preso una decisione controversa affermando che una banca non è responsabile per indennizzare un cliente anziano a causa di danni morali, anche dopo aver confermato una frode in un prestito sui salari. La terza giuria della Corte ha deciso sul caso, con conseguenti tre voti a favore dell’istituzione finanziaria e due in opposizione. I ministri che hanno votato per non indennità hanno capito che lo sconto sul pensionamento degli anziani era considerato un “semplice disaccordo”, quindi non configurando un danno morale.
Il ministro Antonio Carlos Ferreira, che si è allineato con la maggioranza, ha sottolineato che la mancanza di “circostanze aggravanti” nella situazione degli anziani non giustifica la riparazione dei danni morali. La donna anziana aveva dichiarato di non aver firmato il contratto relativo al prestito e un esperto ha confermato il verificarsi della frode. Sebbene la Corte di giustizia di San Paolo abbia determinato il rendimento degli importi scontati, è stata negata la richiesta di risarcimento per danni morali, una decisione che è stata ratificata dalla STJ.
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Il processo inizia dopo che la donna anziana innesca la corte per non aver riconosciuto la sua firma in un accordo di prestito presentato a Banco Itau. L’esperto ha confermato la frode e la Corte di giustizia di San Paolo ha determinato la riparazione del danno materiale.
Il relatore del caso, il ministro Nancy Andluri, aveva suggerito un risarcimento per un importo di $ 10.000, sostenendo che lo sconto improprio rappresentava una violazione della vulnerabilità degli anziani e un affronto ai diritti fondamentali. Tuttavia, la maggior parte dei ministri non ha accettato questa proposta, mantenendo la posizione secondo cui la situazione non si adattava ai criteri per la concessione di danni morali.
*Rapporto prodotto con l’aiuto di AI
Postato da Fernando Dias