La parola “spoiler” è giornalismo completo. Ebbene, questa frase suona contraddittoria, perché il giornalismo di solito non è caratterizzato dall’apparire nei libri, ma nei giornali, nelle stazioni radio e nei canali televisivi. Raramente si trovano in esemplari con dorso o divisi in volumi ponderati.
Le accademie hanno appena incorporato il Dizionario questo anglicismo, dopo aver documentato che accumula numerose testimonianze e dedotto che, pertanto, merita di apparire nel lessico che spiega cosa significano le parole che possiamo incontrare quando parliamo in spagnolo.
Decisioni come questa vengono solitamente celebrate da coloro che riempiono la loro espressione pubblica con parole straniere che essi stessi non comprendono appieno e che non aggiungono nulla al vocabolario comune ma rafforzano i diffusi complessi attuali sulla presunta superiorità dell’inglese.
La nuova definizione (tralasciamo quella relativa agli spoiler di aerei o automobili) recita: “Spoiler. Rivelazione di dettagli importanti della trama o dell’esito di un’opera di finzione, che riducono o annullano l’interesse di chi ancora non li conosce. L’avvertenza aggiuntiva che esso venga utilizzato anche in senso figurato pone fine a possibili critiche all’espressione “opera di finzione”, poiché l’esito di un documentario o di una partita che abbiamo registrato per vedere in differita può essere anche rivelato inopportunamente il risultato.
L’esempio illustrativo che le accademie aggiungono dice: “Ditemi se la serie vi è piaciuta, ma non fatemi spoiler”. E possiamo chiederci: come si diceva prima? Come hanno fatto i nostri antenati a chiedere che non ricevessero spoiler con un romanzo o con un film in bianco e nero? In che modo i bambini implorano che i loro nonni non dicano loro l’esito estate blu E il suo mitico Chanquete? Beh, dire “non dirmi il finale” (“non dirmi la trama, “non rovinarmi il film”, “non rovinarmi la serie”).
“Espóiler” è la spagnolizzazione di spoiler, che in inglese equivale a “spoiler”, “ruiner” (da rovinare: rovinare, rovinare). Quindi quelli che tante volte hanno ripetuto “non fatemi qualcosa spoiler” Stavano dicendo “non farmi uno spoiler”. (Ho già sottolineato prima che a volte non sanno quello che dicono). Sarebbe stato più logico “niente mare E spoiler” (non essere uno spoiler).
E perché questo mi sembra giornalismo? Dalla mia percezione, e anche da ciò che osservo nella banca dati dell’Accademia, dove questo spoiler Appare in 175 documenti, oltre ad altri due “spoiler”, senza accento. La più vecchia – un testo digitale con errori di ortografia – risale al 2005. Delle testimonianze scritte, 142 sono tratte da mezzi di informazione (33 si riferiscono allo spoiler di un’auto) e solo 28 compaiono su libri (due sono dizionari), tra cui hanno solo 8 romanzi (esiste un nono caso, ma equivalente a “spoiler”). Tra questi otto autori di narrativa ci sono due giornalisti, un comico e uno pseudonimo opaco molto popolare sulle reti. Non trovo nessuno scrittore affermato nell’elenco, tranne forse un giornalista che ha vinto il Planeta. Per aree geografiche, la Spagna riunisce quasi il 60% delle citazioni, e il restante 40% è suddiviso tra gli altri 20 paesi di lingua spagnola.
Comunque sia, lo “spoiler” è già presente Dizionario, e questo sarà utile a chi vorrà sapere con precisione cosa significa. Ciò non presuppone che tale parola serva a nominare qualcosa che senza di essa dovremmo puntare il dito; Né i buoni lettori lo prenderanno per una parola elegante o per un bello stile. Ma se piace ai giornalisti, allora ci sono i film.