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Santa Maria minore 2024 – Tradizioni, superstizioni e credenze per un giorno di cambiamento

Santa Maria Minore, o Piccola Santa Maria, l’8 settembre, è la festa di chiusura della stagione calda, il momento in cui, per tradizione, si passava dai cappelli alle cuffiette e molte cose cambiavano. Quali superstizioni venivano osservate? Qual è la differenza tra la Settimana Santa Alta e quella Bassa?

Sântămăria Mica – Un giorno di vita senza fine

La Madre di Dio ha nove giorni di festa nel calendario ortodosso, che iniziano con l’Annunciazione a marzo e terminano con la “Nascita della Beata Vergine da Sant’Anna” alla fine di dicembre.

Due di questi nove giorni sono i più noti, poiché si trovano al “confine” tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.

La Natività della Vergine Maria è celebrata dalla Chiesa l’8 settembre, la prima grande festa dell’anno ecclesiastico (l’anno che inizia il 1° settembre). È stata fissata all’ottavo giorno dell’anno ecclesiastico, perché il numero otto simboleggia il giorno dell’eternità, della vita senza fine.

Il 15 agosto i cristiani celebrano l’Assunzione della Beata Vergine Maria (popolarmente nota come Festa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria), mentre l’8 settembre è la Natività della Vergine Maria (Festa della Minore).

Non pulire la casa per non attirare il male

Secondo la tradizione popolare, nella festa della Natività della Vergine Maria, come in ogni festa importante, non si devono fare lavori domestici, né lavare i panni, né pulire la casa, per non attirare il male. Si dice che in questo giorno saranno ascoltate le preghiere delle donne che desiderano avere figli, così come quelle delle donne incinte, che la Madre di Dio aiuterà a partorire senza problemi.

Anche coloro che desiderano sposarsi possono pregare la Madonna in questo giorno per trovare il partner giusto. In questo giorno, i fedeli tengono candele accese accanto all’icona della Vergine Maria e condividono frutti autunnali per i defunti.

Secondo la tradizione popolare, si ritiene che l’estate inizi con l’Onofrei (Sant’Onufrei il Grande, festeggiato il 12 giugno) e finisca con il Meno Santità (8 settembre). L’autunno termina con San Nicola.

Una festa di frutta, fiere e cambiamenti nel mese del Rapimento

Settembre è il primo mese del calendario biblico, e i rumeni chiamavano popolarmente questo mese Răpciune, che significa il raffreddamento del tempo, e c’era anche un detto: “Nel mese di Răpciuni/Cad copiii pe tăciuni”, che significa che si riunivano intorno al fuoco.

Va detto che settembre assomiglia sempre più spesso a un mese estivo, almeno nei primi dieci giorni, ma il segno più evidente dell’autunno è dato dalle notti che diventano sempre più fredde dopo il 15.

“La festa di chiusura della stagione calda, la pietra miliare dell’estate, è la Natività della Beata Vergine, la festa minore, o minore, o minore, della Santissima Trinità, l’8 settembre. Quando il tempo cambiava, la gente cambiava i vestiti e gli uccelli migratori iniziavano il loro viaggio verso altre terre più calde, segno che l’estate era finita”, scrive Narcisa Știucă nel suo libro “La spirale delle feste – Significati, significati e interpretazioni”.

In Oltenia si usava anche fare una sorta di “offerta per i vivi” e si consacravano i frutti dell’autunno. Narcisa Știucă scrive:

“Nelle località dell’Oltenia sud-occidentale si svolgono le Sărindare de obște dette anche Pomeni de Vivi, grandi raduni per la salute delle famiglie, il ricordo dei morti e la consacrazione dei frutti autunnali. È una festa di gioia, una celebrazione del raccolto, della trasformazione della natura in cultura, poiché i frutti e gli altri frutti della terra sono stati seminati grazie al lavoro umano”.

Ion Ghinoiu scrive di Sântămăria Mică come confine astronomico tra estate e inverno (nel libro Calendarul ânranranului român – Zile și mituri). Questo periodo “è segnato dalla chiusura della terra per i rettili e gli insetti, dalla partenza degli uccelli migratori verso i Paesi più caldi, dal cambio del cappello per la berretta, dalle fiere e dai mercati in cui si vendevano e compravano i prodotti stagionali”.

Esisteva anche una versione meno elegante del detto con il cappello, raccontata da Ion Ghinoiu in “Dicționar de Mitologie Română: A venit Sântămărie? Te-ai pi…t în pălărie”, perché in alcuni anni le notti potevano essere fredde e portare anche il gelo alle quote più alte o nelle depressioni. Negli ultimi anni la prima decade di settembre ha spesso portato temperature estive a mezzogiorno.

In questo periodo i contadini erano impegnati in diverse attività: raccogliere le ultime erbe e bacche, trebbiare le noci, iniziare a raccogliere l’uva e seminare grano, orzo e segale. Venivano anche scuoiate le bucce di olmo per legare le viti.

Ecco cosa scrive Ion Ghinoiu sul significato religioso della festa e su una leggenda:

“Secondo la tradizione cristiana, la Vergine Maria nacque miracolosamente. I suoi genitori, Gioacchino, discendente di una stirpe reale, e Anna, discendente della stirpe di Davide, erano stati diffamati e bestemmiati perché non avevano avuto figli. Gioacchino prega Dio sui monti e la moglie sterile e infruttuosa nel giardino, affinché porti frutti santi nei loro grembi. Secondo alcune leggende popolari, Anna rimase incinta annusando o baciando una foglia di capelli o un fiore, mentre altre dicono che nacque dal dolore del cuore di una madre di 7 anni e di un padre di 77”.

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