Rubrica di Rosa Montero: Vediamo cosa ne fai | EL PAÍS Settimanale
Tra le varie calamità che mi stringono il cuore in questi giorni c’è l’orrore assoluto della dana (e la disgustosa manipolazione settaria che ne è seguita: siamo così ciechi che nemmeno la più grande tragedia è capace di unirci), o quella distopia apocalittica che è la trionfo di Monster Trump (non Mister). Ma oggi vi parlerò di un altro argomento altrettanto triste e sorprendente: l’incomprensibile follia abusiva contro le donne che tanti uomini manifestano, evidenziata per l’ennesima volta (e purtroppo non sarà l’ultima) con la Il caso Errejon.
Ma, per l’amor del cielo, cosa diavolo c’è che non va negli uomini? Quale parte dell’intricato meccanismo del tuo cervello o del tuo cuore è rotto? Questa domanda angosciosa e stupita è quella che ti viene in mente, tanto per cominciare, ogni volta che viene alla luce un caso simile. Errejon! Uno dei colleghi del percorso antisessista! Anche tu! Ci sono momenti in cui sembra che piova e non schiarisca mai.
Simone de Beauvoir diceva che il machismo non è un problema delle donne, ma piuttosto un problema tra uomini e donne, e aveva assolutamente ragione. Vorrei poter spiegare ai miei colleghi del pianeta che, in casi come questo, la prima cosa che proviamo, o almeno ciò che mi accade, non è la rabbia o l’inimicizia o il desiderio di vendetta, ma piuttosto il dolore e la confusione . Ma come è possibile? Quindi ognuno di noi ha dentro di sé un piccolo mostro che può esplodere da un momento all’altro? Forse il testosterone è troppo instabile, addirittura tossico, e, potenziato dall’aberrazione di un’educazione sessista, può portare alla patologia. Beh, sicuramente c’è qualcosa del genere, ma fino a questi estremi? Mi rifiuto di accettarlo. Non è questo il mondo che vogliamo.
Non è il mondo che vogliamo, ma esiste. Un odio violentissimo perseguita le donne della Terra. Tagliano il loro clitoride; Li violentano come bottino di guerra. Vengono sposati con la forza da bambini. Vengono picchiati a morte perché non indossano il velo. In Afghanistan hanno appena vietato che la voce delle donne venga ascoltata in pubblico. Vengono sepolti vivi, resi muti. E la comunità internazionale rimane impassibile di fronte a queste atrocità.
Non sorprende che in alcune comunità particolarmente colpite dal sessismo, le donne ricorrano a misure estreme, come il movimento 4B in Corea del Sud, un paese economicamente moderno e allo stesso tempo molto sessista. Il movimento 4B è iniziato nel 2019 e deriva da quattro mandati praticati dai suoi seguaci: fagiolo (non al matrimonio), bichulsan (non al parto), biyeonae (nessun appuntamento con uomini) e bikesu (non sesso con uomini). E la cosa più interessante è che questa iniziativa radicale si sta diffondendo in tutto il mondo come un fuoco sulla stoppia secca. Se gli uomini non cambiano, sembrano dire molte donne, vivremo lontani da loro. Tutto ciò non è nuovo; Già nel feroce Ottocento numerose donne scelsero di convivere e senza uomini in quelli che furono chiamati “matrimoni di Boston” (termine nato dal romanzo di Henry James I bostoniani). Anche se a volte poteva esserci un ingrediente lesbico, ciò che la maggior parte cercava era l’autonomia e una vita piena senza uomini. Per non parlare di quelle donne che hanno fatto lo sciopero del sesso per costringere gli uomini a porre fine alle guerre o alle ingiustizie, come in Lisistratala celebre commedia del greco Aristofane, o come in diversi esempi storici attuali: nella guerra di Liberia del 2003, in Turchia nel 2009, in Ucraina nel 2010, nelle Filippine nel 2012, in Kenya nel 2009 e nel 2017… Sembra che le donne siano, siamo, sempre più stanche di sopportare l’insopportabile.
Non voglio vivere senza di loro. Senza gli uomini. Ciò che voglio è vivere senza barbarie sessista. Quando mi viene l’angoscia, come con il Il caso ErrejonPenso ai tanti uomini meravigliosi che ho avuto nella mia vita. Amori con cui ho riso, cresciuto e imparato molto; dalla giovinezza, Roberto e David, alla maturità, Javier, John, Pablo. E gli amici, fratelli essenziali: Alejandro, Fernando, Gorka, Carlos e per fortuna tanti altri che qui non ci stanno. Grazie di cuore, miei uomini di luce, perché siete la consolazione di fronte alla sconsolazione del sessismo. La speranza innegabile. Ma sì: a voi, miei cari, e agli altri uomini dal cuore bianco che esistono al mondo, ricordo che il machismo è il vostro problema. Vediamo cosa ne fai.