Leader negli ottavi del Brasileirão, il club del Rio Grande do Sul arriva da una serie imbattuta di 16 partite; “Non è vietato sognare”, ha detto l’allenatore del Colorado, riferendosi al titolo iridato
O Internazionale gestisce una delle campagne più sorprendenti di questo Brasileirão. Dopo essere stato direttamente influenzato da tragiche inondazioni del Rio Grande do Sul, tra aprile e maggio, il club del Rio Grande do Sul si è rialzato nel corso della stagione, vantando un’imbattibilità di 16 partite e sognando addirittura il titolo. La reazione si è consolidata in questo secondo turno, di cui è leader. Nella classifica generale l’Inter occupa il terzo posto, con 65 punti, a cinque punti dalla capolista Palme e Botafogoche giocheranno questo martedì (26). I tre club, però, al momento hanno lo stesso numero di partite: 35. Tuttavia, la squadra del Rio Grande do Sul potrebbe essere superata in classifica da Fortalezache ha 64 punti e riceverà il fiammingo anche questo martedì.
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“Matematicamente è ancora possibile (pensare al titolo). Il divario si è ridotto, ma dobbiamo fare la nostra parte. Ho proposto agli atleti di fare la nostra parte. L’obiettivo era raggiungere i punti della Libertadores il più velocemente possibile e avere la possibilità di lottare per il titolo. Non è vietato sognare. Lavoriamo con i piedi per terra. Ad ogni buona prestazione consolidiamo il lavoro e mettiamo pressione a chi è davanti”, ha detto l’allenatore Roger Machadonel fine settimana. A far sognare l’Inter la coppa sono i due scontri diretti che ancora deve affrontare in questa frazione finale del Brasileirão. La prima sarà contro il Botafogo, attuale vice-leader, nel penultimo turno.
L’ultima partita sarà contro il Fortaleza, che attualmente occupa il quarto posto in classifica. Ma anche se il sogno scudetto non si realizzasse, l’Inter ha già motivi per festeggiare. In totale, il club ha trascorso 70 giorni senza giocare a Beira-Rio e quasi 120 giorni senza allenarsi nel suo centro di allenamento, il Parque Gigante. Entrambi sono rimasti sott’acqua per settimane. In quel periodo l’Inter fu costretta a giocare 11 partite in nove città diverse dalla ripresa.
Per allenarsi ha soggiornato a Itu, nell’entroterra di San Paolo, e ha utilizzato la struttura dell’Alvorada, dove sono ospitate le squadre giovanili, per le attività quotidiane. “Ci impegniamo a garantire la sostenibilità finanziaria dell’Internacional, superando le sfide e costruendo un futuro solido”, ha dichiarato il presidente Alessandro Barcellos, riferendosi alla perdita stimata di 90 milioni di R$ a causa dei danni causati dalle inondazioni alle infrastrutture del club. Nel conto figurano anche la perdita di tesserati e l’aumento dei costi operativi, con viaggi, allenamenti e partite fuori da Porto Alegre.
*Con informazioni fornite da Estadão Conteúdo
Pubblicato da Matheus Lopes