Il Tribunale provinciale di Madrid ha condannato Rodrigo Rato (75 anni) a quattro anni, nove mesi e un giorno di carcere per l’origine del suo patrimonio. A sette mesi dal processo volto a chiarire l’origine del patrimonio dell’ex direttore generale del Fondo monetario internazionale (FMI) e vicepresidente del governo di José María Aznar, il tribunale della Settima Sezione, presieduto dalla giudice Ángela Acevedo, ha ha emesso la sua sentenza nella quale ritiene provato che Rato abbia commesso tre delitti contro l’Erario Pubblico, uno di riciclaggio di denaro e un altro di corruzione tra privati.
La sentenza è ben al di sotto di quanto richiesto dalla Procura Anticorruzione, che aveva proposto una pena detentiva di 63 anni di reclusione per 11 reati fiscali, riciclaggio di denaro e corruzione tra privati. Il pubblico ministero Elena Lorente, nel corso del suo resoconto delle conclusioni presentato nell’ultimo tratto del processo, ha affermato che l’ex politico del PP “almeno dal 1999 e fino al 2015, ha gestito, da un lato, un enorme patrimonio all’estero, con costanti investimenti e reinvestimenti. , sconosciuta all’erario pubblico, e, d’altra parte, ha eluso le tasse per i suoi servizi professionali, trincerandosi dietro una rete di società interconnesse. La sentenza non è ancora definitiva, poiché è previsto il ricorso in Cassazione.
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