Le spese per il personale del governo federale nei 12 mesi terminati a ottobre sono ammontate a 382,2 miliardi di R$, registrando una crescita reale dell’8% rispetto allo stesso periodo terminato a ottobre 2023, già considerando lo sconto per l’inflazione. Il valore, che comprende i dipendenti pubblici in attività e i pensionati e i pensionati. È il più ampio della serie storica del Panel statistico del personale, iniziata nel 2008.
Secondo il panel, a ottobre i dipendenti federali erano 1,2 milioni, di cui il 47,1% attivi, il 32,9% in pensione e la restante parte legati a istituti pensionistici. Nel confronto tra i mesi di ottobre 2022 e 2023, le spese per server hanno avuto un aumento reale del 7,7%.
Attualmente, lo stipendio più basso nella tabella retributiva del servizio pubblico federale è R$ 1.590,73, mentre il più alto è R$ 33.721,23. Nel settore privato la realtà salariale è molto diversa. Secondo i dati dell’Istituto brasiliano di geografia e statistica (IBGE), a settembre lo stipendio medio di un dipendente era di 3.000 R$, un aumento reale del 3,3% rispetto allo stesso mese del 2022.
Nonostante la pressione per tagliare la spesa, il governo deve affrontare sfide nel ridurre la spesa. Dal maggio 2023 i conti pubblici registrano un disavanzo primario, che corrisponde al saldo negativo tra entrate e spese, esclusa la spesa per interessi sul debito pubblico.
Una delle poche dichiarazioni sui possibili cambiamenti nel pubblico impiego è arrivata dal ministro della Pianificazione e del Bilancio, Simone Tebet, che ha criticato i “superstipendi” nel settore pubblico.
“I salari superiori al limite costituzionale non sono solo uno spreco; sono illegali, incostituzionali e immorali. Se il taglio verrà effettuato adesso o più tardi dipenderà dai colloqui con il presidente e, più tardi, con il Congresso nazionale”, ha dichiarato il 15 ottobre.
Il tema dei superstipendi è stato affrontato anche dal ministro delle Finanze, Fernando Haddad, che insieme a Tebet sta lavorando a un piano per contenere strutturalmente le spese. Tuttavia, un disegno di legge presentato dal governo mantiene la possibilità di pagare due importi di compensazione, detti “impiccagioni”, senza essere soggetti al tetto costituzionale, il che riduce le possibilità di risparmio stimate tra 3 e 4 miliardi di R$, oltre a ostacolare le future riforme amministrative. Questa analisi è stata effettuata dal movimento Livres, a think tank difensore del liberalismo economico.
Allo stesso tempo, il Ministero della Gestione sta preparando un disegno di legge che prevede adeguamenti fino al 30% per i dipendenti in posizioni su commissione e funzioni di bonus, compresi i consulenti diretti dei ministri e dei capi delle agenzie di regolamentazione. Di questo aumento si discute dal 2023, quando il governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva concesse un aumento del 9% per i dipendenti pubblici, senza però correggere gli stipendi di coloro che occupano posti su commissione.