Real Madrid, contro l’ansia di perdere tutto da ospite in Eurolega | Pallacanestro | Sport
In pochi mesi il Real Madrid è passato da un record positivo a uno negativo. L’anno scorso, il club bianco ha battuto il record di maggior numero di vittorie (27 in 34 partite) in una fase regolare dell’Eurolega, una serie meravigliosa che ha portato al secondo posto dopo la sconfitta finale contro il Panathinaikos. Ma quel castello è crollato e oggi la squadra allenata da Chus Mateo ha avuto il suo peggior inizio in questo format europeo (dal 2000) subendo cinque sconfitte nelle sue cinque trasferte continentali: contro il Bayern (97-89), Baskonia (76 -72) , Olympiacos (79-69), Maccabi (79-78) e Olimpia Milano (85-76). Alle cinque sbandate se ne aggiunge un’altra in casa, contro l’Efes (64-74), per un bilancio di cinque partite vinte e sei perse in 11 appuntamenti europei. E la sesta trasferta è oggi quella del Barça al Palau (20:45, Movistar).
Il Real Madrid ha già perso sei volte in questa Eurolega, mentre nell’intero anno precedente ne aveva persa solo una in più. E sono cinque delle cinque delusioni lontane da WiZink quando nella fase regolare della stagione 2023-24 hanno consegnato il cucchiaio solo in quattro delle loro 17 trasferte: Fenerbahçe, Barcellona, Monaco e Milan. Quel Real Madrid iniziò la stagione con 19 vittorie consecutive e non perse fino al 19 novembre, contro l’Unicaja. Questa versione è stata già superata nove volte sommando tutte le competizioni.
Nel mezzo, una rivoluzione. Sei eliminati (Sergio Rodríguez, Alocén, Causeur, Rudy, Yabusele e Poirier) e quattro in più (Feliz, Rathan-Mayes, Garuba e Ibaka) per vestire il sostituto. Il tratto di acclimatamento e gli infortuni (Campazzo, Feliz, Musa, Hezonja, Garuba…) hanno riempito la strada di curve. E qualche giocatore come Hezonja ha espresso dubbi in pubblico. “Giochiamo con tanti giocatori, ci cambiano ed è difficile trovare sintonia”, ha detto l’attaccante croato a Miribilla nel bel mezzo di un’altra sconfitta.
Sempre calmo in mezzo alla tempesta, Chus Mateo chiede la calma con il sostegno di ciò che ha raccolto negli ultimi due anni. “Il percorso sarà molto diverso rispetto allo scorso anno. Dobbiamo stare lontani da certe emozioni, non farci ossessionare, sia io che i ragazzi, e lavorando saremo sempre più vicini a rompere ciò che ci resiste”, ha detto ieri l’allenatore bianconero. “Non mi piace esercitare pressioni eccessive su noi stessi, avere ansia. Non dobbiamo impazzire. Non abbiamo fretta e andremo oltre per farci trovare preparati nel tratto finale. “Non è una questione mentale.”
Mateo conserva il dubbio di Garuba per l’appuntamento di giovedì, un classico “motivatore” che spera serva da svolta. Per farlo dovrà rafforzare un sistema difensivo che concede 82,2 punti a partita in Europa rispetto ai 78,5 dell’anno precedente. Il tecnico però sottolinea sopra: “Siamo migliorati in difesa, ma ha a che fare anche con il nostro attacco, con la scelta dei tiri. E sii più disciplinato quando giochiamo fuori casa, più rigoroso, non commettiamo errori stupidi, controlliamo le sconfitte. Dobbiamo essere più cauti, non siamo la squadra felice dell’anno scorso”. Il Barça misurerà quella ripresa. Mateo assicura: “La partita non arriva in un brutto momento, arriva al momento giusto”.