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Quasi 70 eurodeputati chiedono alla Commissione europea di indagare sui visti ungheresi per i russi

Un gruppo di 67 eurodeputati ha firmato una lettera che invita la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a chiedere urgentemente alla Commissione europea di indagare sulle iniziative dell’Ungheria per allentare le restrizioni sui visti per i cittadini russi e bielorussi. Lo riferisce la TASR.

La lettera, datata venerdì 2 agosto, è stata finora firmata da 67 legislatori di diversi Stati membri e fazioni politiche. In essa si chiede all’esecutivo dell’UE di indagare sulle recenti misure del governo ungherese volte ad alleggerire le restrizioni sui visti per, tra gli altri, i cittadini russi e bielorussi.

Eurodeputati: Orbán mette alla prova la pazienza dell’UE

I firmatari della lettera hanno avvertito che il primo ministro ungherese Viktor Orbán sta mettendo alla prova la pazienza dell’UE “sempre di più”. Prima ha bloccato le sanzioni contro la Russia, sta bloccando gli aiuti all’Ucraina, si è recato in Russia all’inizio della Presidenza ungherese del Consiglio dell’UE per negoziare la “pace” con Putin senza alcuna consultazione preliminare e senza alcun mandato, e soprattutto senza risultati.

“Il governo ungherese ha esteso il suo programma di immigrazione con carta nazionale e ha permesso ai lavoratori ospiti provenienti dalla Bielorussia e dalla Russia di entrare nel suo territorio. I lavoratori con visto ungherese potranno muoversi liberamente in tutta l’area Schengen. Senza autorizzazione di sicurezza, questi cittadini extraeuropei rischiano di rafforzare le reti di spionaggio russo all’interno dell’UE”, si legge nella lettera, in cui si afferma anche che è compito delle istituzioni dell’euro proteggere i cittadini europei da queste minacce e non aprire completamente le frontiere a Paesi “che ci considerano nemici”.

La sicurezza dei cittadini dell’UE come priorità

Quasi 70 eurodeputati hanno ricordato alla Von der Leyen che la Commissione europea dovrebbe intraprendere un’azione urgente per indagare sulla decisione ungherese, in particolare se si tratta di una lacuna legislativa e di una potenziale minaccia al funzionamento dell’area Schengen.

“Se il governo ungherese si rifiuta di cambiare la sua politica, la Commissione europea e tutti i funzionari dell’UE dovrebbero mettere in discussione la presenza dell’Ungheria nell’area Schengen introducendo nuove misure per proteggere i cittadini europei, compresi nuovi controlli alle frontiere ungheresi, se necessario”, si legge nella lettera, sottolineando che “la sicurezza dei cittadini dell’UE deve essere la preoccupazione principale di tutte le istituzioni europee”.

Ciò significa che l’UE potrebbe introdurre nuovi controlli alle frontiere e rifiutare di riconoscere i visti rilasciati dall’Ungheria ai cittadini di Russia e Bielorussia come parte delle misure di protezione dell’area Schengen.

La lettera dei 15 eurodeputati slovacchi è stata firmata da tutti e sei i membri della fazione RE della Slovacchia progressista: Veronika Cifrová Ostrihoňová, Martin Hojsík, Ľubica Karvašová, Ľudovít Ódor, Michal Wiezik, Lucia Yar.

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Luca

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