Quasi 11.000 persone colpite hanno già presentato domanda per ricevere aiuti diretti per dana | Economia
Il termine fissato dal Ministero delle Finanze per richiedere gli aiuti per l’alluvione di Dana è scaduto martedì 19 novembre e in sole 24 ore si è registrata un’ondata di richieste. Fino a mercoledì mattina l’Agenzia delle Entrate aveva registrato quasi 11.000 richieste di imprese e lavoratori autonomi colpiti dalla catastrofe naturale che richiedevano sostegno finanziario. La scadenza sarà aperta fino al 31 dicembre e il regio decreto legge che definisce questo ombrello di assistenza prevede la concessione di aiuti diretti a più di 100.000 lavoratori autonomi e imprese, quindi si prevede che la cifra continuerà ad aumentare nei prossimi giorni.
“Con l’idea che sia la richiesta che la concessione di questo aiuto siano il più semplici e veloci possibile”, spiega l’Agenzia delle Entrate in una nota diffusa mercoledì, è stato messo a disposizione dei lavoratori autonomi e delle imprese un modulo elettronico le parti interessate indicano il conto bancario sul quale desiderano ricevere il pagamento dell’aiuto. «Successivamente i soldi verranno versati tramite bonifico bancario, a partire dal 1° dicembre», spiega l’ente dipendente dal Tesoro, che ricorda che gli importi saranno esenti da tassazione sia sull’imposta sul reddito delle persone fisiche che sull’imposta sulle società.
Il regio decreto legge è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 5 novembre con un impatto complessivo sul bilancio di 10,6 miliardi di euro, tra sussidi diretti e prestiti. I beneficiari saranno i lavoratori autonomi e le aziende i cui locali e stabilimenti sono stati colpiti dalla dana, anche se non hanno il domicilio fiscale nei comuni colpiti dalle forti alluvioni.
Gli aiuti
Nel caso delle imprese, l’importo dell’aiuto dipenderà dal volume delle operazioni registrate nell’anno 2023. Per le piccole e medie imprese – PMI – con fatturato inferiore a un milione, l’aiuto sarà di 10.000 euro. Per le imprese con volume operativo compreso tra 1 e 2 milioni la copertura sarà di 20.000 euro; 40.000 euro se è stato compreso tra 2 e 6 milioni e 80.000 euro nel caso di un volume compreso tra 6 e 10 milioni. Le imprese interessate con un volume d’affari superiore a 10 milioni riceveranno un aiuto di 150.000 euro. In totale, secondo i calcoli ufficiali, potranno beneficiare di queste risorse più di 33.800 aziende dei comuni danneggiati. Nel caso dei lavoratori autonomi l’aiuto sarà di 5.000 euro e andranno a beneficio più di 70.000 lavoratori autonomi.
Secondo i calcoli dell’Istituto Valenciano di Ricerca Economica (IVIE), i danni hanno colpito circa 70 comuni particolarmente importanti per l’economia regionale e nazionale. Questo gruppo rappresenta il 34,5% del PIL provinciale e il 22% della Comunità Valenciana, con un impatto diretto e indiretto su oltre 400.000 lavoratori. In termini di PIL, equivale a circa 28 miliardi di euro, il che significa superare la ricchezza di territori come l’Estremadura, La Rioja, la Cantabria, le Asturie o la Navarra.
Oltre agli aiuti diretti, sono previste anche altre misure fiscali a beneficio delle imprese e dei lavoratori autonomi, come esenzioni e riduzioni degli importi dell’imposta sugli immobili (IBI) e dell’imposta sulle attività economiche (IAE) corrispondenti al anno 2024 che interessano immobili danneggiati. Nel caso in cui i contribuenti abbiano già effettuato il pagamento, potranno richiedere la restituzione delle somme versate. È prevista anche una scadenza fiscale più flessibile, in modo che dichiarazioni, transazioni, richieste, accuse e altre procedure dovute nei mesi di novembre o dicembre saranno prorogate fino al 30 gennaio 2025. Anche i rinvii sono agevolati senza alcun costo per i ritardi interessi di pagamento nel primo semestre, come ricorda l’Agenzia delle Entrate.
Il Governo ha inoltre approvato una riduzione della tassazione del 25% tramite moduli per i lavoratori autonomi interessati. Questa misura consentirà un risparmio medio di quasi 400 euro per oltre 22.600 contribuenti, secondo i loro calcoli. Inoltre, vengono ridotti del 25% anche i contributi maturati nel regime Iva semplificato, il che consentirà un risparmio di 92 euro in media per altri 4.900 lavoratori autonomi. In via eccezionale, anche i lavoratori autonomi e gli imprenditori possono rinunciare alla tassazione modulare nel 2024 e utilizzare il sistema di stima diretta, sebbene abbiano la possibilità di tornare a tale regime fiscale nel 2025 e 2026, se lo preferiscono.