Putin spende 300 milioni di dollari al giorno per la guerra in Ucraina, afferma l’attivista del gruppo vincitore del Premio Nobel per la pace
La guerra in Ucraina continua a prosciugare le risorse della Russia, con il presidente Vladimir Putin che spende circa 300 milioni di dollari al giorno nel conflitto, secondo le rivelazioni degli attivisti russi in esilio.
Grigory Vaypan, del gruppo Memorial, vincitore del Premio Nobel per la pace nel 2022, ha sottolineato che Putin sta utilizzando un’enorme quantità di denaro proveniente dal petrolio per finanziare la guerra. “Putin sta sostanzialmente corrompendo i russi affinché entrino in questa guerra e uccidano o siano uccisi”, ha detto Vaypan.
Repressione interna e propaganda
Gli attivisti si sono occupati anche della situazione dei diritti umani in Russia, sottolineando che il regime di Putin ha creato un’atmosfera di paura e terrore che permette alla guerra di continuare.
Tamilla Imanova, sempre di Memorial, ha osservato che il sostegno al regime sta diminuendo: “Vediamo sempre meno sostegno al regime, perché ora è diventato così aggressivo da attaccare madri, bambini, donne e uomini comuni, non solo politici. attivisti”.
Darya Guskova, del sito di giornalismo indipendente MediaZona, ha sottolineato la difficoltà di accedere a informazioni imparziali in Russia.
Secondo lei, solo il 20% circa della popolazione russa ha accesso alle notizie indipendenti, soprattutto attraverso piattaforme come Telegram e YouTube, che non sono state ancora completamente bloccate dal governo.
Progetti per un futuro democratico
Il calo di popolarità di Putin crea possibilità per un futuro per la Russia senza il leader. Il progetto “100 giorni dopo Putin” delinea le possibili riforme che un governo post-Putin potrebbe attuare per trasformare la Russia in un paese democratico con lo stato di diritto.
Le principali aree di interesse includono la pace con l’Ucraina, la creazione di uno spazio per libere elezioni e la responsabilità per i crimini commessi sotto l’attuale regime.
Nonostante le sfide, gli attivisti hanno espresso fiducia nel fatto che ci sia sostegno per un progetto democratico in Russia tra le diverse classi sociali, comprese la classe media e quella operaia. Tamilla Imanova ha concluso: “Sono assolutamente sicura che tutte le classi della società odierna sosterrebbero il cambiamento per ragioni diverse”.