O Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INSS) richiederà di nuovo prova di vita per il mantenimento dei benefici pagato dall’agenzia da Gennaio quest’anno.
La prova della vita è a procedura annuale per dimostrare che la persona che ne riceve alcuni il beneficio INSS a lungo termine è vivo.
Pensionamenti, pensioni e assistenza per inabilità temporanea di durata superiore a un anno sono alcune delle prestazioni che richiedono la prova della vita.
L’indennità di maternità, le prestazioni per inabilità temporanea di durata inferiore a un anno o le assicurazioni di difesa – che siano a breve termine o altre concesse meno di un anno fa – non necessitano di prova.
Come è fatto?
L’INSS riceve dati da database governativi ed enti partner per dimostrare la vita dei beneficiari. Una volta ricevute queste informazioni, l’Istituto avrà l’indicazione che il beneficiario è effettivamente vivo e creerà un database sulla persona, che riunirà le varie interazioni tra lui ed enti pubblici o privati.
Quando le interazioni registrate nell’arco dell’anno nei database dei partner saranno sufficienti, il sistema considererà la prova di vita compiuta, garantendo il mantenimento della prestazione fino al ciclo successivo.
La persona può accedere all’applicazione o al sito web dell’INSS Meu oppure chiamare il Call Center 135 per verificare la data dell’ultima conferma di vita effettuata dall’INSS.
La prova della vita viene effettuata ogni 10 mesi dopo l’ultimo aggiornamento della prestazione o l’ultima prova della vita del beneficiario.
Anche se non è più obbligatorio, i cittadini possono comunque fornire la prova della vita recandosi in banca o presso lo sportello dell’INSS. L’assicurato ha anche la possibilità di fornire una prova della vita attraverso l’applicazione Meu INSS.
Cosa succede se la prova della vita viene negata?
Se l’INSS non è in grado di fornire prova semplicemente confrontando i dati, il beneficiario verrà informato dell’irregolarità. La segnalazione può essere effettuata indifferentemente tramite:
- Il mio INSS;
- Telefono;
- Notifica bancaria.
Pertanto, il beneficiario deve compiere qualche azione che sposti i dati rilevati dall’INSS affinché possa finalmente essere effettuata la prova della vita, oppure farlo in autonomia (tramite domanda o di persona). L’assicurato avrà 60 giorni per dimostrare di essere in vita dopo il rilascio della dichiarazione.
Se entro tale termine non viene individuata alcuna azione nel database o anche se la persona non riesce a raggiungere un “pacchetto informativo” minimo per effettuare la prova della vita, l’INSS invierà un server al domicilio dell’assicurato.
Se non è possibile dimostrare in questo modo che il beneficiario è ancora in vita, l’assicurato verrà avvisato e il pagamento verrà bloccato entro 30 giorni.
Durante questo periodo, la persona può comunque effettuare la prova della vita recandosi di persona presso la rete bancaria, utilizzando la biometria del bancomat, o addirittura recandosi di persona presso un’unità INSS.
Se non si interviene, il beneficio verrà sospeso e, trascorsi sei mesi di sospensione, verrà revocato.
E quali informazioni e documenti possono essere utilizzati come prova della vita?
- Accesso all’applicazione Meu INSS (con il sigillo d’oro) o ad altre applicazioni e sistemi di enti ed enti pubblici che dispongono di certificazione e controllo di accesso, in Brasile o all’estero;
- Prestito consegnato, effettuato tramite riconoscimento biometrico;
- Prestazione presso agenzie dell’INSS (di persona), enti o istituzioni partner (tramite riconoscimento biometrico), perizie mediche (di persona o tramite telemedicina), nel sistema sanitario pubblico (SUS) o nella rete partner;
- Vaccinazione;
- Immatricolazione o reimmatricolazione presso gli organi della circolazione stradale o di pubblica sicurezza;
- Aggiornamenti a CadÚnico (se effettuati dal responsabile del gruppo);
- Votare alle elezioni;
- Rilascio o rinnovo di Passaporto, Carta d’Identità (RG), Patente Nazionale di Guida (CNH), Carta di Lavoro (CTPS), Arruolamento Militare o Altri documenti ufficiali che richiedono la presenza fisica o il riconoscimento biometrico dell’utente;
- Ricevuta di pagamento della prestazione con riconoscimento biometrico;
- Dichiarazione dei redditi (IR), in qualità di titolare o a carico.
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