La caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria potrebbe ridurre significativamente la capacità d’azione della Russia in Medio Oriente, secondo l’analisi di Denilde Holzhacker, docente di Relazioni internazionali dell’ESPM, in un’intervista a CNN Brasile.
L’esperto sottolinea che lo scenario attuale è piuttosto turbolento, con l’ascesa di un gruppo che ha una storia di legami con il fondamentalismo islamico. “La prima preoccupazione è come reagirà questo governo nei confronti delle minoranze e come risolverà la questione della logica religiosa stessa”, riflette Holzhacker.
Lei avverte del rischio di una situazione simile a quella verificatasi in Afghanistan, dove i talebani, nonostante le prime indicazioni di pragmatismo, hanno iniziato ad applicare rigorosamente la sharia. “Ci sono tante domande da fare”, sottolinea l’insegnante.
Impatti geopolitici
Dal punto di vista geopolitico Holzhacker evidenzia diverse incertezze. La Siria, paese importante per la stabilità regionale, veniva già da una crisi e da una guerra civile. “Se si verificasse una nuova crisi di conflitti di potere, a seconda del significato di questi conflitti, potrebbero esserci anche più turbolenze e influenzare il gioco strategico regionale”, spiega.
Il professore osserva che da questo scenario la Russia e l’Iran escono indeboliti, mentre la Turchia si rafforza. “Tutti guardano alla Turchia per sapere come influenzerà questa nuova fase e cosa ci aspetteremo anche dal ruolo regionale della Turchia”, afferma.
L’indebolimento di Putin
In questo contesto l’esperto sottolinea anche l’indebolimento del presidente russo Vladimir Putin. La Siria ospita basi navali e aeree russe, il che rende il paese strategicamente importante per Mosca.
“Ciò riduce la capacità d’azione della Russia nel contesto regionale del Medio Oriente”, valuta Holzhacker. Però avverte: “Putin capisce di agire in queste fasi in cui percepisce indebolimento, fa mosse offensive”.
Il professore conclude sottolineando l’importanza di seguire le prossime mosse di Putin, poiché “in generale egli tende a fare mosse più offensive in questi momenti di indebolimento”, sia per garantire la sua logica di potere all’interno, sia per dimostrare che è ancora rilevante nel panorama geopolitico scenario.