Quando si parla di attacco all’edificio della STF (Supremo Tribunale Federale) mercoledì scorso (13), il direttore generale della Polizia federale, Andrei Rodrigues, ha richiamato l’attenzione sulla permanenza di gruppi estremisti nel Paese e ha affermato che essi richiedono “un’azione energica”. Il discorso è stato ripreso dal presidente Lula in occasione di un evento sociale del G20. “[O G20] ha bisogno di preservare lo spazio pubblico, affinché l’estremismo non generi battute d’arresto o minacci i diritti”.
Una delle linee del PF è quella di indagare se l’autore dell’attentato abbia agito da solo. Il fabbro Francisco Wanderley Luiz ha pubblicato post in cui si parlava di bombe e minacce alle istituzioni. Secondo i familiari, avrebbe subito una radicalizzazione e si trovava nei campi presso il quartier generale dell’esercito da dove erano partiti i gruppi responsabili degli attacchi dell’8 gennaio.
Le prime indagini e i primi discorsi del relatore del caso presso il Tribunale federale, Alessandro di Moraessuggeriscono il collegamento delle esplosioni della scorsa settimana all’attacco golpista del 2023; Il bolsonarismo ha adottato – e ha strumentalizzato – la tesi secondo cui Francisco ha agito da solo, come un “lupo solitario”.
Nel Breakfast di questo lunedì (18) si parla della permanenza dell’estremismo in Brasile. Lo storico Odilon Caldeira Neto, professore all’Università Federale di Juiz de Fora e coordinatore dell’Osservatorio dell’estrema destra, racconta cosa costituisce e dove circola il discorso dei gruppi radicali, analizza i colli di bottiglia nelle istituzioni nell’affrontare la radicalizzazione e discute le modalità per superare i rischi ad esso connessi.
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Café da Manhã viene pubblicato dal lunedì al venerdì, sempre all’inizio della giornata. L’episodio è presentato dal giornalista Gustavo Simon, prodotto da Lucas Monteiro e Paola Ferreira Rosa. Il montaggio del suono è di Raffaello Concli.