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Pioggia di stelle in Catalogna | gastronomia



Si diceva che stasera in Catalogna sarebbero cadute poche stelle Michelin. L’anno scorso, quando si tenne il gala a Barcellona, ​​c’era già una grande festa. Bot e barre che hanno lasciato tre stelle nel Disfrutar, un download molto atteso. Ma le insinuazioni che circolano a pochi giorni dalla serata di gala vanno sempre messe a tacere, perché non c’è stato nulla di paragonabile, ma una pioggerellina si è diffusa su tutto il territorio. Nove catalani hanno ottenuto la prima stella, un numero non trascurabile considerando che nessun’altra comunità è stata così rappresentata in questa prima tappa dove si sono aggiunti 32 nuovi ristoranti. Segue il Real Madrid con sei.

La maggior parte di questi ristoranti che possono già vantare una stella sono progetti abbastanza nuovi, aperti da uno a quattro anni fa, come Mae, Prodigi, Fishology o Teatro Kitchen, tutti e quattro a Barcellona; Citrus del Tancat, ad Alcanar, o Casanova, a Sant Martí Sarroca. Ce n’è infatti uno che non ha nemmeno compiuto un anno, Esperit Roca, a Sant Julià de Ramis, un ristorante dove si possono gustare i classici del Celler de Can Roca. Altri hanno un buon track record come Voramar (Portbou) e Divinum (Girona) ha recentemente rafforzato la sua quota gastronomica.

Nelle categorie più eccezionali, due e tre stelle, non è stato aggiunto nessun catalano, e quello che ha suonato di più, proprio come l’anno scorso, è stato Enigma, di Albert Adrià. Dicono che la guida sia capricciosa e non sempre premia chi se lo merita. Entrambi sono stati realizzati da Alevante (Chiclana de la Frontera, Cadice), Lú, Cocina y Alma, (Jerez de la Frontera, Cadice) e Retiro da Costiña, a Santa Comba (La Coruña).

Nella categoria più alta, tre stelle, riservata ai ristoranti che meritano un viaggio (la guida vende pneumatici), è stata incoronata solo la Casa Marcial asturiana, che ha compiuto numerose traversate. Qui la guida è stata più sfoltita rispetto all’anno scorso, quando fu affidata a Disfrutar e Noor di Córdoba. Ma quello che non è successo è un’altra voce ricorrente, secondo cui tre stelle ne perderanno alcune, in una defenestrazione difficile da sostenere in questo Olimpo. Li mantengono i 15 attualmente esistenti in Spagna, compresi i cinque catalani: Àbac, El Celler de Can Roca, Disfrutar, Lasarte e Cocina Hermanos Torres.

E se la tutela dell’ambiente è davvero sempre più necessaria, dovrebbero contare, e non poco, i ristoranti che ottengono una categoria che la guida ha tirato fuori dalla manica nel 2020: le stelle verdi, che segnalano quei locali che prendono sul serio il rispetto per l’ambiente applicando pratiche che garantiscono la sostenibilità. Anche in questa categoria è la Catalogna a dominare il gioco. Dei nove consegnati stasera, quattro sono venuti qui: Bistrot 1965 (Castelló d’Empúries), Espai Amunt (Ulldecona), La Boscana (Bellvís) e Ristorante 1497 (Vallromanes). Sommandoli tutti, ci sono 13 nuove stelle catalane. Una bella pioggia



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