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PF porta avanti un’operazione contro la tratta internazionale delle donne


La Polizia Federale (PF) ha eseguito quattro mandati di perquisizione e sequestro nelle abitazioni dei principali obiettivi dell’operazione contro la tratta internazionale di donne, l’operazione è stata effettuata mercoledì (18). L’azione si svolge negli stati di San Paolo, Santa Catarina, Paraná e Rio de Janeiro.

Durante l’esecuzione delle ordinanze del tribunale sono state adottate alcune misure cautelari, come il sequestro dei passaporti, il divieto di rilasciare nuovi documenti di viaggio e il sequestro di alcuni beni. Inoltre, era vietata la comunicazione tra gli indagati tra loro ed era vietato anche l’uso dei social network.

L’indagine è iniziata con la denuncia della madre di una delle vittime, che vive a São José dos Campos. La vittima è stata invitata da una falsa agenzia di modelle di Rio de Janeiro che prometteva lavori come modelle all’estero, ma la realtà è che hanno attirato le vittime e le hanno tenute in un regime di sfruttamento sessuale.

I passaporti delle vittime sono stati ritirati dai reclutatori e poi sono stati portati a Dubai, dove sono rimasti fino alla nuova selezione. Quelli approvati venivano portati in Arabia Saudita, Stati Uniti, Asia e alcuni paesi europei, dove rimanevano fino a 180 giorni.

Alcune vittime furono costrette a pubblicare la propria vita, ostentando lusso e comodità, omettendo la realtà che era molto diversa, perché quando arrivavano in territorio straniero, tutta la loro libertà veniva tolta e ogni passo veniva monitorato. Lo scopo di questi post è attirare nuove vittime nella tratta.

Inoltre, il contratto firmato dalle vittime conteneva clausole che le scoraggiavano, come multe da un milione di dollari e requisiti per i test sulle malattie sessualmente trasmissibili. Sono state identificate 10 vittime e il movimento delle false agenzie portava decine di donne fuori dal paese ogni mese.

Secondo le indagini è stato accertato che vi è stato almeno un caso di minaccia e aggressione fisica nei confronti di una delle vittime affinché lei consegnasse la provvigione ricevuta per le prestazioni sessuali. I clienti hanno effettuato depositi in criptovalute per rendere difficile l’identificazione.

Infine, dalle indagini è emerso che la presunta agenzia di modelle non era registrata e non esisteva e che, inoltre, gli esploratori operavano già sul territorio nazionale. La polizia federale ha intercettato il carico della figlia della donna che ha denunciato il piano criminale.


*Sotto supervisione



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