La Polizia Federale (PF) ha identificato almeno due occasioni in cui il generale in pensione Mario Fernandesresponsabile della preparazione del piano di esecuzione per Luiz Inácio Lula da Silva (PT), Geraldo Alckmin (PSB) e Alexandre de Moraes, si trovava nello stesso ambiente dell’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) nel periodo in cui, secondo le indagini, nel paese era previsto un colpo di stato.
Fernandes e altre quattro persone sono state arrestate dal PF martedì (19) durante l’operazione Countercoup. Ex consigliere di Bolsonaro, il generale in pensione è stato segretario esecutivo del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica, numero due del dipartimento. Ha assunto anche la carica di segretario ad interim.
La prima occasione citata dagli investigatori è avvenuta il 6 dicembre 2022. Quel martedì, l’ufficiale militare ha stampato nel Palácio do Planalto il documento “Punhal Verde e Amarelo”, con i dettagli del piano di esecuzione delle autorità.
“Come evidenziato nella presente indagine, esattamente nel suddetto periodo in cui MARIO FERNANDES dalla stampa della pianificazione operativa, si è scoperto che i dispositivi telefonici degli indagati RAFAEL MARTINS DE OLIVEIRA (JOE) e MAURO CESARE CID erano collegati alle ERBS che coprono il Palácio do Planalto. Allo stesso tempo, l’allora Presidente della Repubblica, JAIR BOLSONAROera anche al Palácio do Planalto”, si legge nel rapporto del PF.
Martedì è stato arrestato preventivamente anche il maggiore dell’esercito Rafael Martins de Oliveira, addestrato nelle Forze Speciali (FE) e membro dei “ragazzi neri”.
La seconda occasione in cui Fernandes era con Bolsonaro è avvenuta due giorni dopo, l’8 dicembre. Questa volta, il generale in pensione si è recato al Palácio da Alvorada, la residenza ufficiale del presidente, dove è rimasto per 40 minuti.
“I dati di controllo degli accessi trasmessi alla Polizia Federale lo confermano MARIO FERNANDES stato dentro Palazzo Alvorada il giorno 08/12/2022raggiungendo 17:00 e partenza alle 17h40min“, sottolinea il documento PF.
Nella stessa data, Fernandes precisa di aver parlato personalmente con Bolsonaro. Secondo il PF, egli mostra “grande preoccupazione per i movimenti antidemocratici che si sono manifestati nelle strade, soprattutto per la possibilità di perdere il controllo sulla massa delle persone coinvolte nelle manifestazioni”.
Al 22h56 l’8 dicembre Fernandes inoltra due messaggi a Mauro Cid, ex aiutante di campo di Bolsonaro. Nella conversazione, il generale in pensione afferma che l’allora presidente avrebbe approvato un colpo di stato entro il 31 dicembre.
In risposta a Fernandes, il Cid afferma che l’eventuale colpo di stato dovrebbe avvenire prima del 12 dello stesso mese, data in cui Lula sarà certificato in una seduta presso il Tribunale Elettorale Superiore (TSE).
Vedi sotto la trascrizione della conversazione rilasciata dal PF
Mario Fernandes: “Cid, buonanotte. Amico mio, prima di tutto mi dispiace di averti disturbato così tanto oggi. Ma cavolo, non possiamo perdere questa occasione. Sono due cose.
Il primo, durante la conversazione che ho avuto con il presidente, ha detto che il 12, a causa del diploma di vagabondo, non sarebbe una restrizione, che questo può accadere, che qualsiasi azione che intraprendiamo può avvenire fino al 31 dicembre e tutto il resto.
Ma accidenti, proprio in quel momento ho detto, ehi, presidente, ma al più presto, abbiamo già perso così tante opportunità. E poi, meditando qui a casa, volevo, maledizione, che tu gli trasmettessi all’improvviso due aspetti che avevo sollevato in merito a questo.
Dalla prossima settimana gli ho accennato di questo, uno dei due, o i movimenti di manifestazione di piazza, o si affievoliranno, oppure si intensificheranno. Se aumentiamo il radicalismo perderemo il controllo, giusto? Tutto può succedere.
Ma possono anche svanire. Ti invierò anche un video qui sotto della situazione davanti al PDC a Rio de Janeiro. Va bene? E l’altro aspetto è che, beh, abbiamo già i passaggi di comando dai comandi della forza, forza armata. Già 20, 20 qualcosa.
E poi cederanno il comando a coloro che verranno nominati per il futuro governo del prigioniero. E allora tutto diventa più difficile, amico, per qualunque azione. Quindi questi due aspetti sono importanti, giusto? Guarda il video qui sotto.”
Mario Fernandes: “E Cid, il secondo punto è questo, sto cercando di agire direttamente con le forze, ma, ehi, se potessi chiedere al presidente o all’ufficio del presidente di agire.
Ebbene noi abbiamo cercato di orientare sia il personale agricolo che i camionisti che sono lì davanti alla sede. E oggi ci sembra che ci sia un mandato di perquisizione e di sequestro del TSE, no, della Corte Suprema, riguardo ai camion che si trovano lì.
I ragazzi non possono agire, è una zona militare, ma lì sono stati effettuati degli arresti da parte della Polizia Federale. Quindi sarebbe importante se il presidente potesse dare un input al Ministero della Giustizia per trattenere il PF o alla Difesa per allertare il CMP, e, dannazione, non lo farà.
Wow, i camion sono all’interno di un’area militare, i ragazzi sono venuti lì, cavolo, sono 30 giorni che non producono più in Brasile e ora faranno sequestrare i camion. Amico, questo è assurdo. Quindi, con questo in mente, parla con il presidente, amico. Un grande abbraccio, tenete duro!”
Mauro Cid: “No, può lasciarlo, generale. Parlerò con il presidente. Il fatto è che a volte ha quella personalità. Aspetta, aspetta, aspetta, aspetta di vedere fino a che punto arriverà, di vedere il sostegno che ha.
Ma a volte il tempo stringe, non si può aspettare che passi ancora molto. Il 12 sarebbe… Dovrebbe essere prima del 12, ma di sicuro non accadrà nulla. E riguardo ai camion, lasciami parlare con lui, perché l’esercito non può sbattergli di nuovo in faccia, giusto?
È una zona militare, nessuno interferirà. Soprattutto perché la manifestazione è pacifica. Nessuno sta facendo niente lì.
Vedi la cronologia delle esplosioni in Praça dos Três Poderes