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Perché il mondo scommette nuovamente sull’energia nucleare



L’energia nucleare è al centro delle discussioni sulle fonti energetiche pulite come alternativa efficace alla riduzione delle emissioni di gas serra. Alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29), tenutasi a novembre a Baku, in Azerbaigian, l’argomento ha attirato l’attenzione.

In quell’occasione, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno firmato un accordo bilaterale sugli investimenti e sulla condivisione delle informazioni sulle tecnologie nucleari avanzate. L’impegno entrerà in vigore da marzo.

Recentemente, il governo brasiliano ha esteso per 20 anni l’autorizzazione all’esercizio della centrale nucleare di Angra 1, sulla costa di Rio de Janeiro. La decisione sulla ripresa o sull’abbandono dei lavori di Angra 3, però, resta fino al 2025: il ministro delle Miniere e dell’Energia, Alexandre Silveira, è favorevole al completamento dell’impianto. Il governo è interessato anche allo studio dell’uranio (una delle materie prime per l’energia nucleare) e di piccoli reattori modulari (SMR).

“Angra 3 e gli SMR rappresentano il futuro della nostra matrice energetica, integrando altre fonti rinnovabili e garantendo la sicurezza energetica del Brasile”, ha dichiarato Silveira. Oggi il Brasile ha due centrali nucleari in funzione (Angra 1 e 2) e la terza, ad Angra 3, iniziò la costruzione più di 40 anni fa, ma rimane incompiuta.

Inoltre, le grandi banche di tutto il mondo stanno collaborando per facilitare un vasto schema di finanziamento per i progetti nucleari, come sottolineato dall’editorialista di Gazzetta del Popolo Lorenzo Carrasco.

L’espansione dell’energia nucleare è considerata fondamentale per la transizione energetica globale perché non emette gas serra, anche se il rischio di fughe e la gestione dei rifiuti radioattivi destano timori. A richiamare l’attenzione è la capacità produttiva: l’energia contenuta in una pallina di uranio da 7 grammi, grande quanto un pezzo di gomma da masticare, equivale a quella di una tonnellata di carbone o di 22 camion di gasolio.

Il Brasile si distingue per avere la settima riserva di uranio più grande del mondo, secondo l’Associazione brasiliana per lo sviluppo delle attività nucleari (Abdan). Uno studio condotto da Abdan e Fundação Getulio Vargas (FGV) calcola che 1 miliardo di R$ di investimenti nell’energia nucleare nazionale avrà un effetto di oltre 2 miliardi di R$ sul prodotto interno lordo (PIL).

Nel mondo ci sono 66 centrali nucleari in costruzione, la maggior parte delle quali in Cina

Oggi sul pianeta ci sono 439 reattori funzionanti, responsabili del 9% della produzione globale di energia Associazione mondiale per il nucleare. Ce ne sono 66 in costruzione, la maggior parte in Cina. Secondo l’agenzia Axis, nuovi progetti si stanno sviluppando in 15 paesi. In altri 20 paesi, come il Ghana, la Polonia e le Filippine, la costruzione di centrali nucleari si trova a diversi stadi di sviluppo.

Del numero totale di centrali nucleari operative nel mondo, solo due sono in Brasile. Angra 1 ha una potenza di 640 megawatt (MW), energia in grado di rifornire una città come Porto Alegre. Angra 2, che si trova accanto, ha una capacità di 1.350 MW.

Angra 3 è una storia a sé. La sua costruzione iniziò negli anni ’80, ma problemi di gara, restrizioni di bilancio e corruzione ritardarono il completamento del progetto, che ad oggi ha raggiunto solo il 65% di quanto previsto. Il progetto prevede una capacità di 1.405 MW.

Oltre ai grandi impianti, i piccoli reattori modulari (SMR) sono considerati strategici nell’espansione nucleare. Hanno una dimensione pari a circa il 10% di un reattore convenzionale e il fatto che siano modulari consente di produrli in modo standard in una fabbrica e quindi trasportati nel luogo in cui verrà generata l’energia. Ciò riduce i costi e facilita l’espansione degli impianti, che possono iniziare a funzionare con un modulo e successivamente aggiungerne altri.

Negli Stati Uniti, l’uomo d’affari Bill Gates ha investito in modo significativo nello sviluppo di tecnologie più sicure ed efficienti per la produzione di energia nucleare, compresi gli SMR, che promettono di essere più sicuri e produrre meno rifiuti radioattivi.

Gates ritiene che l’energia nucleare possa svolgere un ruolo centrale nel soddisfare la crescente domanda energetica. Oltre ai piccoli reattori, Microsoft, società fondata da Gates con Paul Allen, intende riattivare, entro il 2028, il reattore 2 della centrale nucleare di Isola di tre migliain Pennsylvania, teatro del peggior incidente nucleare della storia degli Stati Uniti, nel 1979. L’investimento è di 1,6 miliardi di dollari.

L’obiettivo è generare elettricità per alimentare centri dati ambiti regionali dell’intelligenza artificiale (AI). Questi centri elaborano enormi quantità di dati, il che richiede maggiore capacità informatica e, di conseguenza, energia, sia per l’elaborazione che per il raffreddamento delle macchine. Un fallimento in questi passaggi potrebbe essere catastrofico per le aziende che fanno affidamento su questa tecnologia.



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Luca

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