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Oscar: anche l’ultimo film brasiliano nella rosa dei candidati parlava di dittatura


La pellicola “Sono ancora qui” è stato annunciato questo martedì (17) dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences come uno dei 15 selezionati che sono passati alla Fase 2 della votazione per il Oscar 2025 in corsa per il miglior film internazionale.

Il Brasile non figura nella lista dal 2008, quando “L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza” si è guadagnato un posto tra i finalisti, che all’epoca comprendevano solo nove titoli. Non risulta che il Brasile sia apparso nelle preliste di altre edizioni, poiché l’Accademia ha iniziato a pubblicare i finalisti nelle categorie solo nel 2007.

Con una storia ambientata durante la dittatura, “I’m Still Here” emerge nel concorso di quest’anno come uno dei favoriti per vincere uno dei cinque posti. È interessante notare “L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza”, che affrontava anche il tema della dittatura.

Sotto la direzione di Cao Hamburgeril film racconta la storia di Mauro (Michel Joelsas), un ragazzo che vede la sua vita sconvolta nel 1970. I suoi genitori, attivisti di sinistra perseguitati dalla dittatura militare, sono costretti a fuggire in tutta fretta e, con il pretesto di un viaggio di vacanza, affidano il figlio alle cure di suo nonno paterno.

Suo nonno però muore proprio il giorno in cui Mauro arriva a San Paolo. Senza un posto dove andare, finisce per essere accolto da Shlomo (Germano Haiut), un anziano vicino ebreo che vive da solo.

Il film fu candidato al premio nel 2007 dal Ministero della Cultura, ma la scelta suscitò all’epoca polemiche. Questo perché un altro forte concorrente quell’anno era “Tropa de Elite”, che aveva vinto l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. A causa di questo prestigio, molti si aspettavano che il film poliziesco con Wagner Moura sarebbe stato scelto per rappresentare il Brasile.

Secondo quanto affermato all’epoca dalla giuria, la decisione fu presa in base alle possibilità che ogni film avrebbe avuto in concorso. Leon Cakoffcritico e fondatore del Festival Internazionale del Cinema di San Paolo Estadao che all’Accademia “piacevano le storie che trattano i bambini umanamente”.

Negli Stati Uniti, “L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza” è stato sostenuto da Disneyche ne ha curato la distribuzione, contribuendo ad aumentarne la visibilità. Al momento, il film non è disponibile su nessuna piattaforma digitalesolo in copie fisiche per l’acquisto.

Guarda il trailer di “L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza”:

“I’m Still Here” viene scelto per rappresentare il Brasile agli Oscar 2025



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