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Olimpiadi nei cinque continenti: scopri l’idea di Watanabe – 12/01/2025 – Sport


Cosa accadrebbe se i Giochi Olimpici si svolgessero contemporaneamente in città situate in ciascuno dei cinque continenti? Questa l’idea del giapponese Morinari Watanabe, uno dei sette candidati a succedere a Thomas Bach alla presidenza del CIO (Comitato Olimpico Internazionale).

“Che venga realizzato o meno non è poi così importante: bisogna aprire il dialogo, proporre nuove idee”, ha difeso Watanabe, che dal 2017 dirige la FIG (Federazione Internazionale di Ginnastica).

A 65 anni, età che gli permetterebbe di completare un primo mandato di otto anni, ma non aspirare alla rielezione alla guida dell’organismo olimpico, il giapponese esce con lo status di “outsider” nella corsa elettorale, che Si deciderà dal 18 al 21 marzo in Grecia, in occasione della 144esima sessione del CIO.

I suoi avversari saranno altri presidenti di federazioni internazionali: il francese David Lappartient (ciclismo), il britannico Sebastian Coe (atletica leggera) e lo svedese-britannico Johann Eliasch (sci).

Watanabe avrà come rivali alle elezioni anche tre membri della potente Commissione Esecutiva del CIO: il principe giordano Faisal Al Hussein, lo spagnolo Juan Antonio Samaranch Jr. (figlio di colui che ha presieduto il CIO tra il 1980 e il 2001) e l’ex nuotatrice dello Zimbabwe Kirsty Coventry, due volte campione olimpico e sette volte medaglia ai Giochi.

Tra i sette candidati, il giapponese ha il programma più radicale, che ha come emblema questa proposta accattivante: l’organizzazione contemporanea dei Giochi Olimpici in cinque città dei cinque continenti, con dieci sport distribuiti in ciascuna, e un’ininterrotta trasmesso, 24 ore su 24, tutti i giorni durante l’evento.

“Per la prima volta presento un’idea folle, ma credo che i giovani abbiano ancora più idee. Il mio compito è aprire la porta”, ha detto.

Per lui l’organizzazione dei Giochi Olimpici in un’unica sede, principio mantenuto fin dai primi Giochi dell’era moderna nel 1896, è diventata qualcosa di “asfissiante” e inaccessibile per molti luoghi interessati all’evento, allo stesso tempo in cui provoca una disconnessione con una parte del pubblico.

“Alla maggior parte della gente sono piaciuti i Giochi di Parigi, ma per chi li ha visti in Asia, hanno dato l’impressione di essere molto lontani”, ha affermato. “Non credo che abbiano generato il sentimento di unità che sarebbe stato necessario”.

Per Watanabe, un’espansione geografica dei Giochi consentirà “condizioni migliori per gli atleti”, adattando le loro discipline alle migliori condizioni meteorologiche, “in modo che non debbano competere molto presto la mattina o molto tardi la notte” , come accade in alcune occasioni per evitare le ore più calde.

Il leader giapponese stima che un format come questo moltiplicherebbe anche il numero dei potenziali sponsor.

Per sopperire all’assenza di un Villaggio Olimpico che riunisse tutti i concorrenti, ha immaginato un “Forum Olimpico sotto lo stesso tetto” da tenersi dopo ogni edizione dei Giochi, per salvaguardare questa esperienza tanto amata dagli atleti.

Per quanto riguarda la governance del CIO, ha promesso una direzione “più aperta”.

Watanabe, figlio di un sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima, ha studiato educazione fisica a Tokyo e in Bulgaria prima di diventare direttore della divisione sportiva del gigante della distribuzione giapponese Aeon.

Fu anche allenatore di ginnastica e divenne presidente della federazione di ginnastica giapponese e successivamente di quella internazionale.

La sua esperienza in questi incarichi, che gli ha permesso di viaggiare in “più di 160 paesi”, gli ha insegnato, come sottolinea, a “conoscere le persone, capirle e parlare con loro”.

Il CIO non è mai stato guidato da un asiatico.



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