Ieri il consiglio d’amministrazione di OHLA ha varato una nuova composizione contestualmente ad un conferimento di capitale di 70 milioni di euro. Si tratta della prima parte di un ampliamento che si completerà a gennaio con altri 80 milioni. L’operazione effettuata non ha riservato il diritto di sottoscrizione in prelazione, mentre la seconda è rivolta ai nuovi e ai vecchi partecipanti.
Come previsto, l’esborso dei contributi impegnati dal consorzio di imprenditori Excesior e dalla società immobiliare messicana Coapa Larca ha motivato una completa ristrutturazione dell’organo decisionale, che diventa un consiglio dominato da azionisti più o meno rilevanti. L’incognita risiedeva negli accordi per occupare le sedie degli amministratori indipendenti. E la sorpresa è che si ripetono due della fase precedente: l’economista Reyes Calderón, nominato per la prima volta nel 2015, e l’ingegnere civile ed esperto nel settore delle opere civili Francisco García Martín (ex FCC e Isolux ), che è approdato in consiglio nel luglio 2021. Inizialmente l’OHLA aveva pianificato di modificare tutte le sue figure indipendenti.
Alla decisione di restare in uno degli incarichi si aggiunge una sorpresa ancora più grande: l’economista Josep María Echarri, presidente di Inveready Asset Management, e Antonio Almansa Moreno, amministratore unico di Coenersol, entrano come indipendenti. Entrambi hanno partecipato all’aumento di capitale, seppure in misura minoritaria, immersi nel consorzio Excelsior, guidato dal fondatore e presidente di Audax Renovables, José Elías.
Per quanto riguarda la formazione dei direttori proprietari, Luis Amodio resta presidente dell’OHLA, ma perde il suo status esecutivo. Anche suo fratello Muricio Amodio resta senza poteri esecutivi e resta nel consiglio come secondo vicepresidente. Questi investitori messicani, che apportano 26 milioni di euro all’azienda, continueranno ad essere azionisti di riferimento una volta conclusa la seconda espansione.
Tra gli Amodio, il già citato José Elías è stato nominato primo vicepresidente. Il loro impegno era quello di fornire la metà dei 50 milioni che dà Excelsior. Entra come amministratore di proprietà anche il messicano Andrés Holzer (Coapa Larca) con il suo investimento di 25 milioni. E il quinto rappresentante della proprietà, per conto dell’imprenditore Eulalio Poza, è Maricarmen Vicario García, direttore generale di Key Wolf.
Gli Amodio hanno nominato amministratore delegato Tomás Ruiz, che finora è stato direttore generale del gruppo edile.
Il rialzo è stato effettuato a 0,25 euro per titolo, rispetto alla chiusura di 0,31 euro di ieri. L’operazione non ha richiesto la pubblicazione di un prospetto ai sensi del nuovo regolamento, il pacchetto Listing Act, che modifica il regolamento sugli abusi di mercato. L’Amodio dovrebbe scendere dal 26% al 21,6%; José Elías avrà il 10%; Andrés Holzer deterrà l’8,4%; Eulalio Poza prende il 3,35%; Inveread acquista il 2,35% di OHLA e Coenersol deterrà l’1% una volta completata la seconda espansione.
L’OHLA ha convinto i suoi obbligazionisti a posticipare la scadenza di marzo 2026 di 321 milioni a dicembre 2029. In cambio, la società ammortizza un primo lotto di obbligazioni in scadenza il prossimo marzo. L’impresa edile è riuscita anche a rilasciare, dopo sei anni di tentativi, garanzie monetarie per 100 milioni, alle quali si aggiungeranno altri 37 milioni se verranno raggiunti determinati traguardi finanziari.
L’incasso di cassa previsto è di 290 milioni di euro, compreso il trasferimento del 25% nella concessionaria dell’ospedale Chum di Montreal (Canada) per 66 milioni di dollari canadesi (45 milioni di euro). Ciò ridurrà il debito finanziario lordo di 180 milioni: 140 milioni del saldo in obbligazioni e 40 milioni di credito garantito dall’ICO nel maggio 2023. La posizione debitoria scenderà da 546,7 milioni a 372,9 milioni, e il rapporto Debito/EBITDA sarà ridotto da 3,7 volte a 2,5. La ristrutturazione consentirà all’OHLA di passare più facilmente da 90 milioni di debito netto a circa 170 milioni di tesoreria.