Il Primo Collegio del Tribunale di Etica e Disciplina OAB-SP (Ordine degli avvocati brasiliano di San Paolo) ha stabilito che agli avvocati è vietato parlare frequentemente di argomenti giuridici nei media, anche se sono rappresentanti di commissioni.
L’intesa, stabilita a ottobre, è contenuta in un menu approvato dal consiglio in risposta a una domanda sul tema: se sarebbe una violazione etica che lo stesso avvocato, che è membro di un comitato dell’ente, venga nominato ripetutamente partecipare ad un programma radiofonico e rispondere alle domande dei cittadini.
“Agli avvocati è vietato rispondere regolarmente alle domande dei media su questioni giuridiche, anche se lo fanno in qualità di membri del comitato della Rubrica fuori rete”, si legge nel menu approvato dal Tribunale di etica.
La conclusione è stata che la pratica “rappresenterà per gli altri avvocati che non hanno avuto le stesse irragionevoli opportunità di promozione personale, con conseguente concorrenza sleale, cattura indebita di cause e clienti, infangando gli attuali precetti etici e statutari”.
Secondo alla Rubrica fuori rete-SP, poiché il menu rispondeva ad una domanda sulla radio, anche la risposta è limitata ai mezzi di comunicazione. Inoltre, come approvato dal Tribunale di Etica della sezione di San Paolo, la definizione è limitata a San Paolo.
Il relatore del rapporto, Cláudio Bini, ritiene che il problema non sia necessariamente che l’avvocato conceda frequentemente interviste, ma piuttosto che rispetti i precetti etici sul segreto professionale, pubblicità, commercializzazione della professione e acquisizione indebita di clientela.
Si afferma che gli obiettivi devono essere illustrativi, formativi e istruttivi, senza finalità di promozione personale o professionale, e che si deve evitare che le consultazioni legali si generalizzino, così come i pronunciamenti sui metodi di lavoro utilizzati dai colleghi.
“Se l’avvocato ha una perspicacia tale da riuscire nelle sue dichiarazioni a evitare di violare qualcuno dei precetti etici citati, non ci sarà problema. Tuttavia difficilmente potrà, frequentemente o meno, dare interviste dentro radio, e rispondere alle domande in diretta o meno, senza offendere i principi etici, a meno che ciò non avvenga in modo puntuale”, conclude.
Bini afferma di comprendere che sì, c’è una violazione etica se lo stesso avvocato viene nominato ripetutamente, anche come membro di una commissione, per rispondere alle domande dei cittadini durante un colloquio.
Interrogata, la Corte di Etica e Disciplina afferma che il menu segue rigorosamente lo Statuto dell’Avvocatura e del Consiglio Federale dalla Rubrica fuori rete, nonché il Codice Etico e Disciplinare dell’ente. Ha anche detto che queste norme sono responsabili delle chiusure, non il tribunale.
Il Tribunale di Etica e Disciplina ha il compito di fornire orientamenti e consulenza in materia di etica professionale. È inoltre responsabile della conduzione e del giudizio dei procedimenti disciplinari. La prima classe è dedicata a rispondere a domande e domande legali.
“La Corte comprende che il tema del marketing legale deve andare avanti e deve essere discusso, così come, eventualmente, le regole che lo guidano dovrebbero essere aggiornate.”