Netanyahu offre 5 milioni di dollari a chiunque consegni un ostaggio a Gaza
Martedì (19) il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha offerto 5 milioni di dollari e un passaggio sicuro fuori da Gaza a chiunque restituisse un ostaggio.
“A chiunque voglia uscire da questo pasticcio dico: chi ci porta un ostaggio troverà una via d’uscita sicura per lui e la sua famiglia. Daremo anche 5 milioni di dollari per ogni ostaggio”, ha detto Netanyahu.
“La scelta è vostra, ma il risultato sarà lo stesso. Riportiamoli tutti indietro”, ha aggiunto.
Parlando nel corridoio Netzarim nel centro di Gaza insieme al ministro della Difesa israeliano Israel Katz, Netanyahu ha detto che chiunque faccia del male a un ostaggio “ne pagherà il prezzo”.
I critici del primo ministro lo hanno accusato di ritardare deliberatamente i negoziati per un accordo sulla liberazione degli ostaggi, affermando che ciò serve a prolungare la guerra e la sua permanenza al potere. Netanyahu ha negato le affermazioni.
L’annuncio è stato accolto con indignazione dalla madre di Matan Zangauker, uno degli ostaggi ancora detenuti a Gaza.
“Il primo ministro sta negoziando la vita degli ostaggi”, ha dichiarato Einav Zangauker.
Ha criticato Netanyahu per “aver offerto denaro a Hamas” e ha affermato che il suo tentativo di “dividere e governare Gaza corrompendo i sequestratori” avrebbe messo in pericolo gli ostaggi.
“È incredibile che l’uomo che ha finanziato Hamas offra nuovamente denaro al gruppo”, ha detto, riferendosi a un accordo controverso in cui il Qatar ha inviato milioni di dollari a Gaza nel corso degli anni con il sostegno di Israele.
Netanyahu ha difeso l’iniziativa quando è stata lanciata nel 2018, affermando che aveva lo scopo di riportare la pace nei villaggi israeliani meridionali e prevenire un disastro umanitario a Gaza.
Quando Hamas attaccò Israele il 7 ottobre dello scorso anno, il gruppo uccise più di 1.200 persone e prese altri 250 ostaggi. Dei prigionieri, 97 rimangono a Gaza, compresi almeno 34 corpi confermati dall’esercito israeliano.
Molti di coloro che furono salvati nelle operazioni israeliane furono recuperati morti, provocando indignazione nel paese.
Rileva, intercetta: scopri come funziona l’Iron Dome di Israele
