I social network hanno svolto un ruolo cruciale nel panorama elettorale statunitense, amplificando la polarizzazione e ridefinendo gli spazi per il dibattito politico. La valutazione è del politologo Renato Dolci, direttore dati e analisi di Timelens.
Partecipare al programma WW SpecialeDolci ha affermato che le piattaforme digitali non vedono più la disinformazione e gli accesi dibattiti come problemi, ma piuttosto come caratteristiche intrinseche del loro funzionamento.
“Si sono presi la responsabilità, hanno accettato di aprire spazi altamente polarizzati”, ha detto l’esperto.
L’analista ha evidenziato un cambiamento significativo nel modo in cui i politici comunicano con l’elettorato. “Kamala stessa [Harris] e Donald Trump ha trascorso molto più tempo a parlare con i podcaster, ad esempio, che con scienziati politici e intervistatori televisivi”.
Secondo il politologo, questo cambiamento nel modello di comunicazione riflette uno spostamento dell’asse tradizionale dell’opinione e dell’informazione, favorendo le piattaforme digitali a scapito dei mezzi più convenzionali.
Impatto complessivo delle elezioni americane
Per il direttore di Timelens la rilevanza mondiale delle elezioni americane è evidente dai numeri. Secondo lui, il fenomeno dimostra la natura globalizzata non solo delle elezioni in sé, ma anche degli elementi morali e dei dibattiti che le circondano, con ripercussioni in diversi paesi, compreso il Brasile.
“Ci sono stati 800 milioni di riferimenti alle elezioni americane sui social network mondiali, 300 milioni negli Stati Uniti”, ha rivelato, sottolineando che ci sono stati più riferimenti all’esterno che all’interno del Paese.
Dolci ha concluso sottolineando l’impatto significativo dell’approccio delle piattaforme digitali: “Le piattaforme lasciano che questo dibattito si svolga in modo molto diverso e questo ha un impatto molto rilevante su quello che è successo nel risultato”.
WW Speciale
Presentato da William Waack, il programma va in onda la domenica alle 22:00 su tutte le piattaforme. CNN Brasile.