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Ndikumwenayo, bronzo, guida la vittoria della Spagna negli europei di sci di fondo | Sport



Qualche settimana fa, il 27 ottobre, Thierry Ndikumwenayo ha tagliato il traguardo con la faccia storta. L’atleta spagnolo, che vive a Castellón da cinque anni, non è riuscito a battere il record nazionale ed europeo della mezza maratona di Valencia. La sua ambizione gli è costata restare tre secondi dietro il record di Carlos Mayo. Ma l’atletica presto si vendicò e poche settimane dopo, il 17 novembre, Ndikumwenayo fu proclamato campione di Spagna in una Croce d’Italica nella quale sconfisse anche il doppio vicecampione del mondo, l’etiope Berihu Aregawi. Dall’asfalto allo sterrato. Un passaggio culminato questa domenica, ad Antalya (Türkiye), con un grande successo: la medaglia di bronzo nella competizione europea di cross country. Il castellano, un po’ debilitato fisicamente, ha guidato la vittoria della squadra spagnola, che è diventata la squadra con più medaglie d’oro, nove, in questa competizione.

La gara è stata dominata a piacimento da Jakob Ingebrigtsen. Il norvegese non ha rivali nel cross country. Sono già tre le medaglie d’oro nella competizione europea di cross country (2021, 2022 e 2024). Il favorito, che si era appena allenato in quota sulla Sierra Nevada, è stato sempre in testa e quando ha voluto, questa volta a 700 metri dalla fine, ha iniziato a correre al ritmo di 2m 28s al chilometro per superare l’italiano Crippa e Ndikumwenayo, arrivato da dietro, ha scalato posizioni, fino a raggiungere le posizioni del podio. Lo spagnolo faticava a tenere il passo con l’italiano, che aveva battuto senza problemi a Italica. Il problema era che correvo con un dolore molto forte alla parte bassa della schiena. Ndikumwenyo, 27 anni, già vincitore del bronzo europeo la scorsa estate nei 10.000 metri, aveva anche pensato di ritirarsi, ma ha sopportato come ha potuto il disagio per conquistare la medaglia di bronzo.

Ndikumwenayo è diventato il leader di una squadra spagnola eccezionale: Nassim Hassaous è arrivato settimo; Abdessamad Oukhelfen, ottavo, e Adel Mechaal, decimo. Ora, se il disagio dovesse attenuarsi, Ndikumwenayo prevede di tornare nuovamente sull’asfalto. La prossima sfida per l’atleta che ha appena iniziato ad allenarsi con Lluís Torlà, ex marciatore, sarà provare a battere il record europeo dei 10 chilometri del francese Ettien Daguinos (27:04) e gareggiare nella Cursa dels Nassos, a Barcellona, l’ultimo giorno dell’anno.

Se Ingebrigtsen ha trionfato nella gara maschile, Nadia Battocletti lo ha fatto in quella femminile. L’azzurra era nettamente superiore e, mentre le rivali soffrivano, sembrava fischiare nel gruppo di testa. All’ultimo giro ha dato uno strattone al quale nessuno è riuscito a rispondere. Nemmeno Koko Klausterkalfen, il maratoneta tedesco praticamente disperso da due anni per infortunio e che è stato quello che ha resistito più a lungo sulle spalle di Battocletti, l’ha rianimato. L’italiana, nata ai piedi delle Alpi, figlia di un’italiana e di una marocchina, conclude un anno eccezionale in Turchia con questo titolo di campionessa europea di sci di fondo, le due medaglie d’oro, nei 5.000 e nei 10.000, degli Europei su pista, a Roma, e la medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Parigi nei 10.000 metri. Molto indietro le spagnole e la migliore, sedicesima, è stata la sivigliana Carolina Robles.

Il titolo della Spagna, che non vinceva a squadre dal 2015, ha raddrizzato una mattinata molto debole dove era arrivata solo la gioia della medaglia d’argento di María Forero nella categoria under 23. L’atleta di Huelva, che si allena a León con José Enrique Villacorta, è una delle grandi promesse dell’atletica spagnola e nel 2021 è stata campionessa europea under 20.



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Luca

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