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Muore l’ispanista Shirley Mangini, riscopritrice della Madrid moderna | Cultura


DVD 579 (05/10/12). Shirley Mangini è professoressa di letteratura spagnola alla California State University, Long Beach e direttrice del Humanities Center dell'Università. ©Carlos Rosillo
DVD 579 (05/10/12). Shirley Mangini è professoressa di letteratura spagnola alla California State University, Long Beach e direttrice del Humanities Center dell’Università. ©Carlos Rosillo Carlo Rosillo

L’ispanicista Shirley Mangini (Pennsylvania 1946-California 2024) è morta lo scorso ottobre nella sua casa di Long Beach, come desiderava, dopo una lunga malattia che l’ha tenuta lontana dal lavoro negli ultimi anni.

Mangini fu uno studioso chiave nello studio delle donne spagnole della Seconda Repubblica. Li conosceva, li curava e li rivendicava, e prova di ciò è il suo magnifico libro Quelli moderni di Madrid (Península, 2001), base fondamentale per tutte le opere sviluppate successivamente, anche se non sempre viene riconosciuta come la fonte principale.

In questo libro ci ha parlato di donne intellettuali, ma anni prima aveva dato nomi e cognomi a numerose donne che avevano partecipato attivamente alla costruzione e alla difesa della Seconda Repubblica spagnola. Donne lavoratrici, di origini umili, altre di ceto privilegiato, ma tutte testimonianza delle migliaia di spagnoli che fecero anche la guerra, donne coraggiose che vollero resistere al fascismo e che per questo furono represse da Franco e messe a tacere dai loro compagni.

Attraverso un lavoro meticoloso, con numerose interviste a donne diverse, con la lettura di testi editi o inediti, e con la visita a numerosi archivi e biblioteche, Mangini raccolse una vasta documentazione sull’argomento che condivise generosamente con le sue colleghe o giovani ricercatrici chi ne aveva bisogno.

La generazione dei 50

Prima di dedicarsi allo studio delle donne spagnole, si era interessata alle scrittrici spagnole della generazione degli anni Cinquanta. Incoraggiata per un breve periodo dal marito, il poeta Ángel González, la neolaureata dell’Università del New Mexico ha ottenuto una borsa di studio ad Austin per conseguire la laurea magistrale con una tesi su Jaime Gil de Biedma. Successivamente completerà il suo dottorato nel New Mexico, con una tesi su Juan Marsé. Già docente alla Yale University, intraprenderà una laboriosa indagine sugli intellettuali antifranchisti, che culminerà con la pubblicazione del libro Rossi e ribelli. La cultura della dissidenza durante il regime franchista (1987).

Da una posizione più gentile, alla California State University, Mangini si è dedicato al piacere che la ricerca sui suoi interessi gli ha portato. Da qui la pubblicazione, prima in inglese e poi in spagnolo, della biografia della pittrice Maruja Mallo, dopodiché si è immersa nel coniugare due dei suoi interessi legati alla Spagna: la gastronomia e le donne intellettuali della fine del XIX secolo e dell’inizio del XIX secolo. il 20° secolo, quelli moderni. La malattia gli ha impedito di finire, appunto, il libro sulla gastronomia emiliana Pardo Bazán.

Mangini, persona divertente, allegra, coraggiosa, fece amicizia con molte delle persone che trattava come oggetto di studio. Tra le pagine dei diari di Rosa Chacel appare una giovane Shirley Mangini, una viaggiatrice curiosa, vigile e intelligente. Le dediche di Victoria Kent riflettono l’affetto e le risate condivise nell’appartamento in cui viveva con Louise Crane, vicino a Central Park. Anche la vera Mangini si è divertita a fare nuove amicizie, frutto delle sue avventure madrilene. Amici incontrati in folli corsi di italiano o nei bar dove condividevano trippa e bicchieri di chinchón. Amiche come lei: rosse, ribelli e moderne.

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Luca

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